A 76.7 punti base, lo spread di rendimento decennale fra Francia e Germania ha raggiunto ieri un livello che non si registrava dalla fine del 2012; ma sarebbe concettualmente più corretto risalire alla prima e unica volta che il differenziale fra gli yield delle prime due economie continentali ha raggiunto questa soglia: eravamo ad agosto 2011... Continua...
Si fa ormai febbrile l'attesa per un primo aumento dei tassi ufficiali americani da parte della Federal Reserve, che promette - o minaccia, a seconda dei punti di vista - di avere implicazioni per diversi mercati azionari. Anche in Europa: sebbene le condizioni attuali siano per certi versi eccezionali, disponiamo di uno storico che ci dovrebbe consentire... Continua...
Bill Gross è tornato. Il “re dei bond” si è fatto notare in questi giorni non tanto per le sfavillanti performance del fondo che ora gestisce, quanto per le sue ormai mitiche esternazioni: senza mezzi termini, il fondatore di PIMCO ha dichiarato che vendere short il Bund tedesco costituirebbe «l’operazione della vita». Ora, il track record delle esternazioni... Continua...
Continua la giapponesizzazione dell'economia europea. Fattori demografici, contrazione della forza lavoro, calo della produttività, progressivo accartocciamento dei rendimenti a causa di una disinflazione presto tramutatasi in deflazione. Ci sono è vero molte differenze, ma anche parecchie analogie; prima fra tutte... Continua...
A proposito della tendenza dei rendimenti dei titoli obbligazionari dell'area Euro, di cui Gaetano Evangelista si è occupato ieri su queste colonne; volevo fornire il mio contributo. Evidenziando come, in ottica di lungo-lunghissimo periodo, i tassi di interesse siano irrimediabilmente condizionati da una forza su cui è purtroppo difficile... Continua...
Si incomincia a vedere con malcelata irritazione alla continua crescita di valore da parte della moneta europea. Dimenticate le profezie di sventura di venti mesi fa, quando si davano per imminente la scomparsa dell'Euro, la continua rivalutazione nei confronti del dollaro inizia a limare le quote di mercato delle aziende del Vecchio Continente. Continua...
Le recenti elezioni della Camera Alta in Giappone hanno ulteriormente rafforzato la compattezza della coalizione di governo, che gode adesso di consensi e deputati per procedere con le sue riforme: perseguire un tasso di inflazione annuale del 2.0%. I timori che ciò potesse nuocere al mercato obbligazionario si sono ridimensionati... Continua...
La crescita dei tassi di interesse è un fenomeno globale: non riguarda soltanto il Giappone, gravato dai timori che la Abenomics possa produrre troppa inflazione; o gli Stati Uniti, dove la Fed si impegna ancora a stimolare l'economia con massicce dosi di liquidità. I rendimenti crescono anche in Europa; e anche al di fuori dell'area Euro... Continua...
La cura Abe in Giappone comincia a produrre i suoi frutti. Il nuovo governo di Tokyo ha dichiarato a gran voce l'intenzione di far uscire l'economia nipponica dalle secche di oltre un ventennio di deflazione, e per questo conterà sull'ausilio della Bank of Japan, chiamata ad assorbire più delle emissioni di titoli pubblici calendarizzati. Continua...