La Riksbank ha assunto la decisione di portare i tassi di interesse al 2.75%. Misura espansiva che si somma al programma di mantenimento titoli in bilancio per 20 miliardi di Sek, con il Quantitative Tightening che dovrebbe essere messo in archivio a fine 2025. Continua...
La sentenza del mercato sul dollaro australiano (e non solo) è stata inizialmente negativa post notizia di Trump presidente, ma poi c’è stata una bella ripresa da parte della valuta pacifica che rimane comunque in grossa difficoltà. Continua...
L’analisi intermarket che coinvolge il Forex e le commodity/equity, questa settimana fa tappa sul dollaro canadese. Valuta tipicamente correlata all’andamento delle materie prime, in particolare al prezzo dell’alluminio almeno dal 2020 in avanti. Continua...
La Bank of Japan ha messo in archivio il meeting di ottobre di politica monetaria con un nulla di fatto come era prevedibile. Sullo sfondo rimane un’economia fiacca con le vendite al dettaglio cresciute meno delle attese a settembre. Continua...
Un mese con progressi in doppia cifra per Bitcoin e tutto l’universo crypto. Chiaro cosa pensa il mercato su chi sarà il vincitore delle elezioni americane: Donald Trump, ovvero quel candidato che a più riprese ha dimostrato di voler essere “amico” del crypto business. Continua...
L’easing dei paesi occidentali che continuerà almeno nella prima parte del 2025, incoraggerà le banche centrali EM a tagliare il costo del denaro, senza preoccuparsi della svalutazione del cambio e di conseguenza di possibili fughe di capitali. Continua...
Il dollaro canadese perde terreno e la banca centrale canadese non sembra per il momento essere intenzionata a frenare la discesa. Ma l’appuntamento tecnico con le resistenze è decisamente intrigante. Continua...
La banca centrale indonesiana ha mantenuto i tassi al 6% come da attese confermando il buon momento della rupia. All’interno dell’area asiatica i differenziali tassi giocano a favore di Idr con Cina in modalità easing, ma anche... Continua...
Deflazione che bussa sempre più forte alle porte di Pechino. I dati pubblicati ad inizio della scorsa settimana hanno rappresentato una doccia gelata per chi confidava in una ripresa dei consumi, ma soprattutto denotano una sfiducia crescente nelle decisioni del governo. Continua...
La politica monetaria norvegese non seguirà, almeno nell’immediato, la parabola dovish delle altre banche centrali e teoricamente questa divergenza dovrebbe essere bullish per la Nok che invece rimane al palo: una delle peggiori valute del G10 nel 2024. Continua...