La cortina fumogena che da tempo accompagna i provvedimenti ventilati dal governo, le aspre discussioni che seguono, e le puntuali marce indietro; rischia di distogliere l’attenzione generale dalla reale questione sul tavolo: il rallentamento sempre più evidente della congiuntura economica. Si fa un gran parlare di opportunità di politiche di distribuzione del reddito... Continua...
Quanto tempo ci separa dalla prossima recessione? a mio avviso non molto, ma il pallino come sempre è nelle mani della Federal Reserve: se è vero che tutte le contrazioni del ciclo economico sono avvenute per un eccessivo inasprimento della politica monetaria; che ha colpito i settori più deboli dell'economia, e poi a ruota tutti gli altri. Mi soffermo in particolare sul... Continua...
Qualche giorno fa il Bureau of Economic Analysis ha rivisto il tasso di risparmio (reddito non consumato) delle famiglie USA per tutti gli anni passati. Pervenendo ad una sorprendente conclusione: il saving rate è stato massicciamente sottostimato negli ultimi cinque anni. Ed in particolare, il dato più recente si attesta a poco meno del 7%, rispetto al 3.2% calcolato... Continua...
Le condizioni finanziarie nell'Eurozona diventano più proibitive; e cagionano l'atteso rallentamento della crescita economica. Siamo in modalità speculare rispetto ad inizio 2015: quando l'avvio del Quantitative Easing da parte della BCE comportò la svolta verso l'alto del nostro FCI (Financial Conditions Index); basato sul valore del cambio effettivo, sui tassi di interesse governativi... Continua...
Se, come ormai appare assodato da più parti, il problema fondamentale dell'Italia è rappresentato dall'andamento dell produttività, che contiene il tasso di crescita potenziale dell'economia, lasciando che la crescita del deficit incida più pesantemente sul rapporto debito/PIL; a questo punto ho una buona notizia e una cattiva notizia. Partiamo da questa: fatto pari a 100 il livello... Continua...
Dall'inizio dell'anno l'indice delle borse mondiali, con esclusione di quella USA, denuncia una contrazione del 3.7%; l'Eurostoxx50 perde terreno, seppur in misura più contenuta. Wall Street sale esclusivamente grazie al contributo delle società del FAAMG, che capitalizzano più di 4 trilioni di dollari: più delle ultime 280 società dello S&P500. Per restare all'Europa... Continua...
Nell'eterna discussione sulle condizioni effettive della politica monetaria globale, possiamo aggiungere questa ulteriore considerazione. In termini assoluti il tasso medio di intervento delle banche centrali occidentali (Federal Reserve, Banca Centrale Europea, Bank of England) è oggettivamente contenuto, allo 0.75%: tre quarti di punto percentuale. Certo... Continua...
L'euro è maggiorenne. Un bilancio definitivo è ancora prematuro, ma si può già iniziare a fare qualche considerazione. A condizione di dividere in due periodi gli ultimi 18 anni. Nella prima fase, tutte le economie europee hanno migliorato il proprio tenore di vita: e in termini assoluti, e (soprattutto) nei confronti della Germania. Prendiamo l'Italia, ad esempio: nel 1999... Continua...
Il mercato del lavoro incomincia a mostrare qualche segno di stress. Per la prima volta, dopo almeno 17 anni, i disoccupati registrati sono in numero inferiore rispetto ai posti di lavoro disponibili. Il tasso di disoccupazione ufficiale negli Stati Uniti si attesta sotto il "NAIRU", fissato da diversi organismi ben sopra il 4.0%. E le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono... Continua...
Siamo alla fine del primo semestre, e incominciano le prime riflessioni sull'andamento di quest'anno, e sulle prospettive della seconda frazione del 2018. L'Ufficio Studi di AGE Italia è al lavoro, e non vedo l'ora di leggere l'Outlook per il secondo semestre. Una cosa è certa: fra sei mesi il Quantitative Easing della BCE sarà un ricordo. Da sei anni Francoforte ha contribuito attivamente... Continua...