Mentre in Italia l'attenzione di tutti è soffermata sulla precaria stabilità politica generata dal voto di domenica, negli Stati Uniti ci si interroga circa le prospettive della volatilità, in buona parte rientrata dopo l'artificiosa fiammata di inizio mese. Non è detto che una risalita definitiva del VIX si accompagni a declino delle quotazioni azionarie, ma sarà bene essere pronti a... Continua...
Gli osservatori più attenti hanno notato immediatamente la stabilità del mercato del credito, a fronte della correzione di inizio mese del mercato azionario: e sì che di solito gli spread creditizi si dilatano ben prima del picco dell'Equity. Al contrario, il differenziale di rendimento fra bond high yield e titoli di Stato di analoga duration è rimasto composto, mentre si è addirittura ridotto lo... Continua...
Gli investitori talvolta ragionano per comode assunzioni. I settori difensivi mettono al riparo dai ribassi di mercato, i titoli a tasso variabili proteggono dall’aumento dei tassi di interesse, il franco svizzero è una divisa rifugio, e così via. E l’oro, che salirebbe in un contesto inflazionistico – gli anni Settanta non ci hanno lasciato soltanto LSD e pantaloni a zampa d’elefante… Continua...
Di tanto in tanto danno in TV un film di una quindicina di anni fa, in cui una ancora deliziosa Lindsay Lohan si sostituisce in personalità alla attempata e posata genitrice, che d’un tratto diventa scapestrata e amante del rock come succede quasi sempre ai teenager. Il tutto nell’imminenza di un matrimonio che rischia di andare all’aria. Che fine settimana turbolento! Continua...
Giungono sempre indicazioni interessante dal sondaggio mensile condotto fra i money manager globali da BofA Merrill Lynch. Lo scossone subito dalle borse nelle ultime due settimane ha indotto l'aumento di liquidità precauzionale, salita al 4.7% degli AUM. Il 60% dei gestori indica inflazione e tassi di interesse come causa di un possibile crash, con l'allocazione in reddito fisso... Continua...
I multipli di borsa non sono mai le cause scatenanti di un ribasso; né di un rialzo, se è per questo. Occorre sempre un catalizzatore, che nel recente sell-off è stato identificato nella prospettiva di un rialzo violento dei tassi di interesse scatenato dalla possibilità di una crescita incontrollata dell'inflazione. La buona notizia è che il ribasso ha migliorato il profilo fondamentale... Continua...
L’eterna sfida fra ricchezza tangibile e ricchezza finanziaria, si arricchisce di un nuovo capitolo: a ieri, il rapporto fra il Dow Jones e l’oro, ha raggiunto il livello più alto da agosto 2007. Occorrono quasi 20 once del metallo giallo per “comprare” un indice Dow Jones. Ad inizio decennio bastavano 6 once d’oro per staccare il biglietto che consentiva di partecipare al secondo bull market... Continua...
Negli ultimi quindici anni, l'unico suggerimento valido per restare saldamente in groppa al Toro è stato: osserva i profitti. C'è stata un'intima relazione fra gli Earnings per Share, in particolar modo quelli operativi (meno influenzati da componenti straordinarie di reddito) e i tassi di interesse. Proprio come suggerisce la teoria della finanza, la capitalizzazione degli EPS... Continua...
Le borse hanno iniziato il 2018 alla grandissima. Lo S&P500 ha portato a casa una performance prossima al 4% nelle prime dieci sedute di gennaio: è la partenza migliore dal 2003. Si tratta di un buon auspicio secondo l'analisi della stagionalità. Nell'articolo di oggi, mi soffermo sul comportamento del mese corrente, e sugli effetti per il resto dell'anno. In particolare... Continua...
Ad uno ad uno, gli Orsi stanno capitolando. Le performance di borsa sono troppo irresistibili, per non indurre chi ha scelto l'emarginazione ad una riflessione circa la bontà della propria scellerata strategia. I mercati si muovono in linea con il ciclo economico, e il rialzo maturato dall'inizio del 2016 è stato il riflesso di una congiuntura brillante, ben sintetizzata globalmente... Continua...