Quanto c'è di vero nell'affermazione secondo cui il rallentamento congiunturale rischia di far deragliare il bull market in essere ininterrottamente da nove anni? è vero che è giunto il momento di compiere variazioni nel portafoglio, non tanto nella esposizione al rischio, quanto nella scelta dei settori da sovra e sotto pesare? la tabella che propongo oggi risponde a questi interrogativi. Continua...
Da anni fa notizia la crescita del cosiddetto "Margin Debt": l'indebitamento contratto dagli investitori con il proprio intermediario, con la finalità di comprare sul mercato azioni "a leva". In realtà la dinamica è fisiologica, perché riflette la contestuale crescita della capitalizzazione di mercato. Al solito, queste variabili sono rilevanti solo quando proposte in termini relativi... Continua...
Sono passati sette anni da quando la National Commission On Fiscal Responsibility and Reform (nota anche come Commissione Simpson-Boles) pubblicò il suo rapporto. L’ex senatore Alan Simpson di recente ha sottolineato che il debito pubblico è aumentato di 7 trilioni di dollari negli ultimi sette anni. L’accusa è netta: entrambi i partiti hanno abdicato alle rispettive responsabilità... Continua...
Abbiamo espresso diverse volte nel passato le ragioni per cui sul mercato azionario restiamo più ribassisti che mai. In poche parole, le nostre ragioni poggiano sugli effetti negativi della politica dei tassi ufficiali azzerati, sui tassi negativi in Europa e Giappone, e sulla transizione in atto dal Quantitative Easing al Quantitative Tightening. Senza considerare che il rapporto fra... Continua...
Uno dei trade di lungo periodo, da tempo più profittevoli; consiste nel vendere la borsa tedesca e comprare la tecnologia americana, quando il rapporto fra Nasdaq e DAX scivola a 0.32 volte: a quel punto i rapporti di forza si ribaltano e premiano il listino di Times Square, penalizzando la borsa di Francoforte (malgrado al denominatore del citato rapporto compaiano i dividendi... Continua...
Nelle ultime tre settimane, il settore di Wall Street di gran lunga più brillante è risultato l'Energy, con una performance prossima al 10%: il doppio rispetto al secondo settore migliore; anch'esso un difensivo (Health Care). Merito in parte del buon andamento del petrolio, che non accenna ad allontanarsi dalla soglia dei 70 dollari; ma qui c'é un fenomeno di lunga data: il ritardo accumulato... Continua...
Una delle regole auree dell'asset allocation, consiste nel sovrappesare il mercato azionario quando il ciclo economico è robusto, scaricando Equity e investendo in reddito fisso quando al contrario la congiuntura economica volge al peggio. Non è necessario che l'economia entri in recessione per confidare in performance migliori - in termini assoluti e relativi - da parte dei titoli... Continua...
Un recente rapporto di una nota banca d'affari, ha evidenziato il drastico aumento della correlazione fra tutte le società facenti parte del paniere dello S&P500. Cresciuto in termini di media a tre mesi dal 9% di gennaio all'attuale 52%., in termini grezzi il coefficiente di correlazione medio si attesta al 95esimo percentile di tutte le letture registrate dal 1980. Continua...
Nelle ultime settimane si è acceso il dibattito circa la tenuta dei supporti sulla borsa americana. L'indice S&P 500 ha prima penetrato la media mobile semplice a 200 giorni, poi quella esponenziale; ma, a ben vedere, le rotture si sono rivelate sempre marginali, e prontamente riassorbite. E questa è una fortuna, perché perdere quei livelli rafforzerebbe un parallelo storico... Continua...
Obiettivamente negli ultimi due mesi le cattive notizie non sono mancate. Trump promette il disimpegno dalle politiche del liberoscambismo, i dati sulla crescita economica globale non sono così brillanti come fino ad un paio di mesi fa, i tassi di interesse non accennano a rientrare, mentre le banche centrali continuano a restringere. Molti mercati denunciano una... Continua...