Si tratta di un fenomeno dalla notorietà perlopiù ristretta al mondo degli astronomi. L’attività solare si è fatta molto pacata, negli anni più recenti. In particolare le macchie solari tendono a manifestarsi con minore frequenza rispetto al passato: una diecina scarsa di volte ad agosto, un paio di volte a luglio, meno di dieci volte in media dall’inizio dell’anno. Continua...
La banda di Bob Prechter, il messia vivente delle onde di Elliott, per anni ha tentato di persuadere i suoi seguaci: in termini "reali", il mercato azionario americano era in bear market. Rapportando la quotazione del Dow Jones a quella dell'oro, infatti, si conseguiva un dato declinante fino al 2011, e crescente da allora; ma non al punto da avere ragione del mitico massimo del 2007. Continua...
Il mercato a termine prezza una virtuale certezza a proposito del livello del Fed Funds rate: destinato ad aumentare in occasione della riunione di fine mese del FOMC. Anche per dicembre le probabilità sono considerevoli, dopo il dato sull'occupazione di venerdì scorso. Questa manovra porterà il tasso ufficiale della politica monetaria americana a convergere verso... Continua...
Ha fatto molto scalpore il rapporto pubblicato una settimana fa da Goldman Sachs, dal titolo "Making Cents: the Cycle and the return of Low Returns"; in cui la banca americana esamina le prospettive future della borsa americana, sulla base di una misura definita come Market Risk Index. Si tratta di un indicatore composito, basata su cinque sottoelementi dalle elevate... Continua...
Fino ad ora i mercati finanziari globali hanno beneficiato di un generoso volume di liquidità, oltretutto a basso costo. Alla fine del 2015, prima di una spettacolare gamba di rialzo, la liquidità eccessiva rispetto alla variazione reale della produzione industriale, al netto della crescita dei prezzi al consumo; si attestava su ritmi di crescita del 16.5%: tutto propellente per... Continua...
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si mantiene inferiore al 4.0%. Una buona notizia per Main Street, per l'uomo della strada, insomma; molto meno per Wall Street. Perché se è vero che in condizioni di sostanziale piena occupazione basterebbe poco - tipo una Federal Reserve meno accomodante, nel tentativo di prevenire surriscaldamenti... Continua...
L'aumento dei tassi di interesse degli ultimi due anni, ha ridotto l'appetibilità delle società che erogano un generoso dividendo. Non potrebbe essere diversamente, ora che persino un T-Bill a tre mesi rende il 2% annuale. A luglio 2016, era facile "battere" i titoli di Stato USA, se è vero che ben il 63% delle società quotate nello S&P500, forniva un dividend yield superiore a... Continua...
Può sembrare a questo punto una ossessione; ma l’esame delle società americane facenti parti del “FANG”, nelle varie sfumature possibili e disponibili; risponde ad una esigenza di ordine pratico: queste manciata di società è responsabile del 50% della performance fino ad ora conseguita dallo S&P500. Togliamo dal computo Amazon, Apple, Alphabet, Facebook e Netflix... Continua...
Malgrado i confortanti dati ufficiali, le aspettative di crescita economica prospettica continuano a deteriorarsi. Il Sentix Overall Economic Index nel mese che sta per concludersi, fa registrare un ulteriore scivolone, e si attesta ai minimi da ottobre 2016 - Trump doveva ancora arrivare alla Casa Bianca - e in ampio territorio negativo rispetto ad un anno fa. Continua...
Dicono che per valutare la convenienza fondamentale di un mercato azionario, non basta misurare l'entità dei profitti generati dalle imprese; e nemmeno il rapporto fra gli utili corrisposti per ciascuna azione (EPS: Earnings per Share) e la quotazione di base: il cosiddetto Earnings Yield. In effetti è vero: questo dato è insignificante, se non confrontato con la remunerazione... Continua...