Faccio parte dell'ampia schiera di quelli che parlano male del bull market e di quelli che grazie ad esso si sono arricchiti; ma che, sotto sotto, vorrebbero tanto entrare: se mai il mercato ne concedesse l'opportunità. Puntavamo su un nuovo bear market (-20 e passa percento dai massimi), poi su una correzione (almeno -10% dai massimi), poi almeno su un consolidamento: niente. Continua...
Negli anni si è rafforzata una retorica che a prima apparenza faceva e fa presa nell’opinione pubblica: i mercati azionari sono cresciuti grazie agli stimoli straordinari prodotti dalla Federal Reserve; e poi, dalle altre banche centrali. Pazienza che questa argomentazione non sia stata proposta immediatamente: molti investitori sarebbero saliti a bordo di un treno... Continua...
Sotto la prospettiva del Price/Earnings non c'è storia: la borsa americana è piuttosto cara, in termini assoluti, e soprattutto rispetto agli altri indici azionari globali. Un investitore attento al valore dovrebbe preferire i mercati emergenti e quindi il Giappone. Al solito, però, ci saranno fondati motivi per cui il mercato tende a premiare Wall Street, malgrado... Continua...
Come è stato riportato ieri da più parti, stando al sondaggio di BoA Merrill Lynch, la liquidità parcheggiata dai gestori globali in attesa di impieghi proficui, è calata al 4.7%: sotto la media degli ultimi dieci anni. Un dato che non denota eccesso di ottimismo. Ma trovo ben più importante il dato relativo ai money manager del Vecchio Continente: in Europa le masse amministrate... Continua...
I nomi più popolari della borsa americana - Apple, Amazon, Facebook, Tesla - hanno un aspetto in comune: quotano a tripla cifra. Certo, una volta non era così. Ma da qualche anno a questa parte gli split azionari non vanno più di moda, per cui il fenomeno delle società che quotano oltre 100 dollari è dilatato. La figura in basso lo conferma: più del 13% delle società su cui... Continua...
La settimana scorsa mi sono soffermato sul Price/Earnings (P/E), calcolato sulla base degli utili conseguiti negli ultimi dodici mesi, del MSCI World, comparando il multiplo con la media storica, e giungendo a conclusioni rilevanti circa il livello di sopravvalutazione raggiunto dalle borse mondiali. Oggi mi vorrei soffermare sul P/E relativo alle singole aree geografiche... Continua...
Evidentemente la borsa è salita grazie al Quantitative Easing. Se si accetta questa tesi, ne consegue che ora il mercato dovrebbe scendere: man mano che la Fed, seguita presto da altre banche centrali, procederà a ribaltare la politica monetaria degli ultimi otto anni, aumentando i tassi di interesse. Si passerà dal Quantitative Easing (QE) al Quantitative Tightening... Continua...
I detrattori sono soliti denunciare uno scollamento del mercato azionario dai fondamentali macro: come nella favola della volpe e l'uva di Esopo, ciò che è irraggiungibile è acido o poco desiderabile. Atteggiamento utile a lenire le ferite dell'ego provocato da nove anni di dissonanza cognitiva. Se infatti compossimo lo sforzo di confrontare l'andamento di... Continua...
Mondo bizzarro. Nonostante nell'ultimo anno lo S&P sia cresciuto del 18%, senza considerare i dividendi; attualmente il Price/Earning si attesta su livelli inferiori a quelli di inizio 2017: grazie ad un'espansione dei profitti aziendali ancora più consistente del rialzo di borsa. Che risulta, pertanto, allineato ai fondamentali. E sì che il probabile taglio delle imposte... Continua...
Sotto certi aspetti, questo eccezionale rialzo che sta per raggiungere i nove anni di anzianità, e che ha distribuito laute plusvalenze a tutti gli investitori che non si sono fatti distogliere dal contesto esogeno; è deludente per la scarsa aggressività che manifesta. È noioso, saccente, poco brillante e mai entusiasmante: ci mancano tanto quelle sedute che... Continua...