A nove anni dall'avvio della prima stagione di stimoli monetari eccezionali da parte della Federal Reserve, è tempo di fare i primi bilanci in termini di performance conseguite. Questo, per ponderare meglio le strategie per i mesi a venire quando, presumibilmente, il Quantitative Easing sarà progressivamente rimosso in termini di mancato reinvestimento... Continua...
Ancora una volta, l'economia americana sorprende in positivo. L'ISM Index manifatturiero di settembre si è spinto sopra gli 80 punti: a livelli che non si registravano da 13 anni. Stamattina sul Rapporto Giornaliero abbiamo esaminato statisticamente le implicazioni per Wall Street per i prossimi tre mesi. Ci si chiede però se, a questo punto, i mercati abbiano scontato... Continua...
In tre settimane, lo yield del T-Note americano è cresciuto di oltre il 10%. Una circostanza non così inconsueta, persino quest'anno. Tuttavia, da più parti si incomincia a ventilare l'ipotesi che l'inversione dei tassi di interesse sia strutturale: e se fosse? come guadagnare da questa ipotesi, al di là della vendita (short) della parte lunga della curva dei rendimenti? Continua...
In parecchi se n’erano accorti: nelle ultime settimane la debolezza del dollaro era artificiosa, quasi pilotata da sapienti mani; inspiegabile, secondo i semplici parametri dell’analisi fondamentale. Sì, perché se è vero che i flussi internazionali tendono a dirigersi – a parità di condizioni – verso le divise che offrono la maggiore remunerazione; è vero che negli... Continua...
Parlando di valutazioni speculative, che dire dei titoli governativi? Basti dare uno sguardo ai rendimenti conseguibili sui dieci anni: Stati Uniti, 2.07%; Italia, 2.02%; Spagna, 1.55%; Regno Unito, 1.04%; Francia, 0.67%; Germania, 0.36%; Giappone, 0.006%. Chiediamoci tutti: ha ciò un qualche senso? È mai esistito un periodo storico nel quale le banche centrali hanno... Continua...
Un nostro lettore di recente ha chiesto se per caso stessimo gettando la spugna. Si faceva riferimento al fatto che da tanti anni siamo bearish sul mercato azionario. Per citare Bob Dylan, «The times they are a changin’»: ma per i Tori, non per noi! Restiamo nel campo dei ribassisti, così come lo siamo stati in passato. E oggi vogliamo fare il punto della situazione. Continua...
Gli uragani che hanno spazzato via le località costiere degli Stati Uniti, hanno scosso le mai granitiche certezza degli investitori; sempre pronti a cercare lo spettro che li allontani stabilmente dalle performance generosamente offerte da otto anni e mezzo di bull market. Dopotutto, come dare loro torto? l’impatto dei fenomeni naturali trascende la sfera finanziaria... Continua...
Sono passati ormai otto anni e mezzo da quel mitico minimo a 666 punti di S&P500. La borsa americana non si è più guardata indietro, dispensando lauti guadagni a chi colse quei segnali di ripartenza. Nel frattempo, mai è più intervenuto un formale segnale di bear market; lo stesso che, per inciso, avrebbe indotto anche gli investitori più cocciutamente rialzisti... Continua...
Mentre la tecnologia continua a trainare il mercato azionario americano, il comparto Energy rimane attardato. Colpa di un eccesso di capacità produttiva non ancora smaltito, e di quotazioni del petrolio che stentano a ripartire definitivamente. Alcuni analisti temono che la debolezza del settore energetico, si possa propagare all'intero listino azionario: un timore basato... Continua...
Mentre i titoli di Stato beneficiano degli acquisti degli investitori in cerca di riparo dagli eventi geopolitici che ne stanno mettendo alla prova le convizioni; incominciano come sempre a serpeggiare malumori e timori che il crollo epocale sia dietro l'angolo. Chi scoverà il primo premio di questa lotteria avrà lustro e prestigio per i prossimi cinque anni, e si potrà... Continua...