I multipli di borsa non sono mai le cause scatenanti di un ribasso; né di un rialzo, se è per questo. Occorre sempre un catalizzatore, che nel recente sell-off è stato identificato nella prospettiva di un rialzo violento dei tassi di interesse scatenato dalla possibilità di una crescita incontrollata dell'inflazione. La buona notizia è che il ribasso ha migliorato il profilo fondamentale... Continua...
L’eterna sfida fra ricchezza tangibile e ricchezza finanziaria, si arricchisce di un nuovo capitolo: a ieri, il rapporto fra il Dow Jones e l’oro, ha raggiunto il livello più alto da agosto 2007. Occorrono quasi 20 once del metallo giallo per “comprare” un indice Dow Jones. Ad inizio decennio bastavano 6 once d’oro per staccare il biglietto che consentiva di partecipare al secondo bull market... Continua...
Negli ultimi quindici anni, l'unico suggerimento valido per restare saldamente in groppa al Toro è stato: osserva i profitti. C'è stata un'intima relazione fra gli Earnings per Share, in particolar modo quelli operativi (meno influenzati da componenti straordinarie di reddito) e i tassi di interesse. Proprio come suggerisce la teoria della finanza, la capitalizzazione degli EPS... Continua...
Le borse hanno iniziato il 2018 alla grandissima. Lo S&P500 ha portato a casa una performance prossima al 4% nelle prime dieci sedute di gennaio: è la partenza migliore dal 2003. Si tratta di un buon auspicio secondo l'analisi della stagionalità. Nell'articolo di oggi, mi soffermo sul comportamento del mese corrente, e sugli effetti per il resto dell'anno. In particolare... Continua...
Ad uno ad uno, gli Orsi stanno capitolando. Le performance di borsa sono troppo irresistibili, per non indurre chi ha scelto l'emarginazione ad una riflessione circa la bontà della propria scellerata strategia. I mercati si muovono in linea con il ciclo economico, e il rialzo maturato dall'inizio del 2016 è stato il riflesso di una congiuntura brillante, ben sintetizzata globalmente... Continua...
Il Fund Manager Survey di Merrill Lynch, a cui si sottopongono mensilmente non meno di 200 money manager mondiali, in rappresentanza di circa 60 miliardi di AuM (Asset under Management); è sempre prodigo di utili spunti di riflessione e di traduzione operativa. Un dato su cui sistematicamente si sofferma l'attenzione degli investitori attivi, è l'entità della liquidità... Continua...
Secondo l'ultimo sondaggio trimestrale condotto dalla Federal Reserve, quasi il 9% delle banche hanno allentato gli standard di concessione al credito alle imprese.: è il dato più generoso degli ultimi tre anni. Le banche sono disposte a concedere credito, e se la disponibilità dei soggetti privati sarà confermata, l'economia non potrà che beneficiarne. Su questo possiamo già... Continua...
Sta iniziando a prendere corpo, nella comunità degli analisti tecnici americani, una lettura della borsa USA, secondo l'ausilio delle onde di Elliott; che favorirebbe diversi anni di ulteriori rialzi. Pur naturalmente non potendo escludere occasionali correzioni, quando non anche bear market ciclici (anzi, è proprio quando sono sfornate simili previsioni, che la cautela... Continua...
Nell'indifferenza pressoché generale, all'inizio dell'anno un indice secondario del mercato azionario americano ha sperimentato una rottura storica: si tratta del Value Line Geometric Index, ora caduto in disuso, soppiantato dal più popolare S&P500; ma estremamente rappresentativo della borsa americana. Non solo perché contempla oltre 1700 società, ma soprattutto per... Continua...
L'ISM Index, barometro dell'attività manifatturiera negli Stati Uniti, ha fatto registrare negli ultimi due mesi un fastidioso ripiegamento, rispetto al livello di settembre, quando si spinse oltre la soglia dei 60 punti. Per alcuni, ciò suggerisce in prospettiva un rallentamento non tanto preoccupante per la persistenza della ripresa economica, quanto per la minaccia che... Continua...