Potremmo indugiare all’infinito con le statistiche, ma a questo punto dovrebbe essere sin troppo chiaro dove andiamo a parare. La tesi di fondo è, al solito, che l’eccesso di debito ha rallentato la crescita. Questo si desume chiaramente dalle statistiche anemiche sfornate all’indomani della Grande Recessione. E per dirla tutta crediamo che il PIL... Continua...
Come tutti, dobbiamo ammettere di essere rimasti sorpresi dalla reazione benigna del mercato alla elezione a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump. E non già perché crediamo che le politiche che adotterà la prossima amministrazione saranno meno orientate alla crescita della presidenza Obama o di quella Clinton. Al contrario... Continua...
Qual è il segreto di Wall Street? riformuliamo: come mai la borsa americana è salita così brillantemente nelle ultime tre settimane? Il merito è tutto di una ricorrenza ciclica, che da mesi proponiamo con una certa gratificazione ai lettori del Rapporto Giornaliero: dopo il minimo post-Brexit del 27 giugno, lo S&P500 ha impiegato... Continua...
Nel mondo di Trumpolandia antichi capisaldi vengono meno, ed emergono nuove correlazioni a cui sarà opportuno abituarsi con molta sollecitudine. Da quasi otto anni eravamo abituati a collegare le sorti della borsa americana all’allargamento della borsa di Zio Sam; che nel tempo ha assunto le sembianze di Ben Bernanke, e poi di Janet Yellen. Continua...
Le borse vanno accolte per il valore facciale che esprimono. Hanno espresso diffidenza nei confronti del candidato della Casa Bianca, e hanno avuto ragione. Ho segnalato anzitempo le scarse probabilità di vittoria di cui godeva Hillary Clinton, proprio sulla base della performance negativa messa a segno nei due mesi che hanno preceduto la chiamata alle urne. Continua...
Non ce lo nascondiamo: l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti è stata accolta con lo stesso livello di incredulità, scetticismo, diffidenza e ostilità che accompagnarono l’ascesa alla Casa Bianca da parte dell’”attore di serie B” Ronald Reagan. Tanto più che questi perlomeno vantava una minima esperienza nella... Continua...
Abbiamo almeno quattro validi motivi per ritenere che un incremento dei tassi condurrà ad un bear market in borsa. Ad inizio anno onestamente pensavamo di essere nel giusto, quando abbiamo visto Wall Street precipitare. Ma alla fine, penso si tratti soltanto di tempo: tempo fino alla fine dell’anno, o all’inizio del prossimo anno. Continua...
Il nuovo presidente degli Stati Uniti inizierà il mandato con una prima patata bollente piazzatagli sulla scrivania: il settore immobiliare americano fa fatica a migliorarsi. La vendita di case esistenti ristagna da più di un anno: il più recente dato risulta praticamente identico a quello registrato a luglio 2015. Questa stagnazione ha provocato adesso... Continua...
Da sedici anni discutiamo in tutti i modi l’operato stigmatizzabile delle banche centrali mondiali. Infatti a gennaio un giornalista ci ha contattati, chiedendo cosa ne pensassimo del mercato azionario: gli rispondemmo che l’attesa era per un ribasso massiccio delle quotazioni, alimentato dal rialzo dei tassi di interesse. Al che il giornalista rilevò... Continua...
Con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali americane - che porteranno l’Apocalisse stando agli strali dei sostenitori del candidato di volta in volta in difficoltà nei sondaggi - è stato detto (e scritto) tutto il possibile circa gli esiti attesi a seconda che a prevalere sia la Clinton o Trump. Peraltro a formulare previsioni si corre il rischio... Continua...