Gli Stati Uniti quest'anno hanno fortemente sovraperformato rispetto ai listini europei. Negli ultimi tre mesi il divario si è ulteriormente allargato: sia in valuta locale, sia in valuta comune. Il rapporto fra Eurostoxx50 e S&P500 si attesta ai livelli più bassi degli ultimi trent'anni, malgrado il flusso di dati macroeconomici sia risultato migliore delle attese nel... Continua...
Malgrado un costante flusso di cattive notizie riguardanti la bilancia commerciale, la curva dei rendimenti, la stagionalità negativa e la crisi della Turchia, il mercato ha dimostrato di essere immune dai condizionamenti negativi macro. Gli operatori si sono concentrati sulla stagione degli utili e sull'ottimo dato del PIL del secondo trimestre, che ha consentito allo S&P di... Continua...
Una delle antiche dispute in cui si cimentano gli operatori quando non hanno nulla di meglio da fare, è se sia meglio il day trading o il trading di posizione. Non c’è dubbio, argomentano i primi: operare nell’intraday riduce i rischi e permette di mettere da parte piccoli ma costanti guadagni. «Quando mai», ribattono i secondi, i guadagni si fanno nel lungo periodo, avendo... Continua...
Il ribasso di ieri a Piazza Affari giunge un po' a sorpresa, vista l'opera convincente di risalita dai minimi che si stava manifestando. Ma vediamo di capire cosa è successo nelle ultime sedute. Si parte dalla capitolazione dello scorso 16 agosto: un evento apicale, registrato a ribasso già inoltrato, che tendenzialmente segnala la liquidazione al meglio delle posizioni... Continua...
Prendiamo lo ZEW, il sondaggio sulle condizioni economiche in Germania calcolato dall'omonimo istituto. Quali impatti si possono prevedere per il mercato azionario tedesco e, a ruota, europeo? Per rispondere, e ponderare meglio il declino fatto registrare da alcuni mesi a questa parte, ci siamo soffermati sui soli casi, dal 2002 ad oggi, in cui lo ZEW svolti verso il basso... Continua...
Fino ad ora i mercati finanziari globali hanno beneficiato di un generoso volume di liquidità, oltretutto a basso costo. Alla fine del 2015, prima di una spettacolare gamba di rialzo, la liquidità eccessiva rispetto alla variazione reale della produzione industriale, al netto della crescita dei prezzi al consumo; si attestava su ritmi di crescita del 16.5%: tutto propellente per... Continua...
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si mantiene inferiore al 4.0%. Una buona notizia per Main Street, per l'uomo della strada, insomma; molto meno per Wall Street. Perché se è vero che in condizioni di sostanziale piena occupazione basterebbe poco - tipo una Federal Reserve meno accomodante, nel tentativo di prevenire surriscaldamenti... Continua...
L'aumento dei tassi di interesse degli ultimi due anni, ha ridotto l'appetibilità delle società che erogano un generoso dividendo. Non potrebbe essere diversamente, ora che persino un T-Bill a tre mesi rende il 2% annuale. A luglio 2016, era facile "battere" i titoli di Stato USA, se è vero che ben il 63% delle società quotate nello S&P500, forniva un dividend yield superiore a... Continua...
I dati del primo trimestre inducono ad un cauto ottimismo: le quotazioni si risollevano in misura più decisa, dopo la timida comparsa del "segno più" in occasione del quarto trimestre dello scorso anno. La contrazione è stata brutale: al netto dell'inflazione, il mattone italiano si è svalutato del 32% negli ultimi dieci anni: una svalutazione senza precedenti dal 1970 ad oggi. Interessante il... Continua...
Gaetano Evangelista se n'é occupato ieri mattina sul Rapporto Giornaliero: il terremoto che ha scosso il mercato dei titoli di Stato italiano a maggio, dopo la pubblicazione del "contratto di governo" sottoscritto fra M5S e Lega; e il nuovo aumento dei tassi di interesse occorso di recente in reazione alle profonde indecisioni di politica economica, hanno scavato... Continua...