Quello in esame è stato un nostro cavallo di battaglia all'inizio dell'anno: i titoli di Stato USA, dalla cedola costante, ma il cui sottostante è collegato all'inflazione (per cui la remunerazione percentuale è calcolata su un capitale in eventuale rivalutazione nel tempo). Di questi strumenti del Tesoro americano, è disponibile un ETF... Continua...
La domanda che molti investitori si pongono è se, a fronte dei rendimenti attualmente raggiunti, convenga puntare sui corporate bond ad alto rendimento (HY). Le obbligazioni aziendali USA propongono infatti correntemente uno yield dell'8.35%: più basso del 10% raggiunto a febbraio, ma pur sempre allettante. Bisogna capire se questo rendimento... Continua...
Nell'ultimo anno abbiamo assistito ad un continuo aumento dei rendimenti sui titoli governativi emergenti (EM Bond). Escludendo opportunamente i bond di Cina, Corea e Taiwan - stati in surplus di bilancia corrente e dalla bassa inflazione - notiamo come il rendimento medio degli EM sia salito in un anno dal 7.30 all'8.35%, prima di ripiegare negli ultimi due mesi. Continua...
L'attenzione degli investitori è puntata verso la stagione degli utili trimestrali, ufficiosamente aperta con il rilascio dei dati da parte di Alcoa. Gli analisti si chiedono se la contrazione degli EPS, già sperimentata nel terzo trimestre, sia un fenomeno passeggero o destinato ad essere reiterato. Propenderemmo per la seconda ipotesi: la previsione... Continua...
Come abbiamo commentato in questi giorni, la prospettiva virtualmente certa di un aumento dei tassi di interesse ufficiali produce effetti su tutta la curva dei rendimenti americana e aggiungeremmo mondiale, stando ai precedenti storici. D'accordo che "questa volta è differente", vista l'eccezionalità delle condizioni monetarie indotte dagli... Continua...
Continua la compressione degli spread degli stati membri dell'area Euro rispetto al benchmark tedesco. Il rendimento del BTP paga un premio di nuovo prossimo alla doppia cifra: a 103 punti base, è il livello più contenuto degli ultimi sette mesi. Prima di marzo, per ritrovare uno spread così basso occorrerebbe risalire ad aprile 2010. Continua...
Si fa ormai febbrile l'attesa per un primo aumento dei tassi ufficiali americani da parte della Federal Reserve, che promette - o minaccia, a seconda dei punti di vista - di avere implicazioni per diversi mercati azionari. Anche in Europa: sebbene le condizioni attuali siano per certi versi eccezionali, disponiamo di uno storico che ci dovrebbe consentire... Continua...
La denuncia proviene nientemeno che dal governatore Draghi, che ha invitato gli investitori a fronteggiare la concreta minaccia di un aumento della volatilità sul mercato dei titoli del debito. Il timore paventato è che le tendenze deflazionistiche, mai sopite, e la pressione sui prezzi al consumo generata dal crollo del petrolio, cagionino... Continua...
Come è consuetudine, gli investitori "esprimono con i piedi" il loro disagio per il gramo andamento del mercato obbligazionario di quest'anno. La settimana passata ha fatto registrare il più consistente deflusso dai fondi obbligazionari (-5.9 miliardi di dollari) degli ultimi 18 mesi. Disinvestimenti massicci sono stati registrati... Continua...
Una delle tendenze più marcate degli ultimi anni è formalmente venuta meno. Le autorità economiche italiane hanno mostrato sinora compiacimento per la costante contrazione dello spread di rendimento fra i titoli decennali italiani e quelli di pari durata americani. Il differenziale, provenendo da un picco di 519 punti base a luglio 2012... Continua...