A proposito della tendenza dei rendimenti dei titoli obbligazionari dell'area Euro, di cui Gaetano Evangelista si è occupato ieri su queste colonne; volevo fornire il mio contributo. Evidenziando come, in ottica di lungo-lunghissimo periodo, i tassi di interesse siano irrimediabilmente condizionati da una forza su cui è purtroppo difficile... Continua...
Era una delle scommesse più gettonate da parte degli investitori obbligazionari di tutto il mondo; almeno fino alla fine dello scorso anno. Poi, il rallentamento del ritmo di espansione dell'economia, la freddezza dell'inflazione in tutto il mondo e la determinazione delle banche centrali a fornire ogni stimolo necessario, hanno indotto... Continua...
Penso anch'io che il timore di deflazione sia tanto tardivamente dilagante, quanto infondato. Dov'erano i sedicenti esperti, quando dopo la Grande Recessione qui rilevavamo un eccesso di offerta sulla domanda aggregata? ma bando alle accuse, e vediamo in prospettiva cosa ci aspetta. Se i prezzi al consumo dovessero... Continua...
La corsa ad accaparrarsi rendimento non conosce pause; e prescinde dalle condizioni fondamentali sottostanti. Le borse del "Fragile Five" hanno riguadagnato i massimi di un anno fa, ma è soprattutto a livello obbligazionario che si manifesta l'ansia dei gestori globali di garantirsi titoli dall'"alto" rendimento; più alto di quello... Continua...
Non c’è niente di peggio, che percepire di trovarsi dalla parte sbagliata. Persuasi da proclami roboanti, e da titoli deprimenti, a metà 2012 gli investitori italiani hanno venduto in massa titoli di Stato italiani a lunga scadenza: dopotutto, tutte le banche internazionali vendevano Italia; le sue azioni e i suoi BTP. Scelta scellerata... Continua...
Si incomincia a vedere con malcelata irritazione alla continua crescita di valore da parte della moneta europea. Dimenticate le profezie di sventura di venti mesi fa, quando si davano per imminente la scomparsa dell'Euro, la continua rivalutazione nei confronti del dollaro inizia a limare le quote di mercato delle aziende del Vecchio Continente. Continua...
Fa scalpore il drastico calo del CESI, l'indicatore che misura l'entità delle sorprese macroeconomiche; in questo caso, con riferimento agli Stati Uniti. Il CESI è precipitato dai livelli ampiamente positivi di metà gennaio, ai recenti valori decisamente negativi: -31.2 punti, venerdì scorso. Questo calo ha avuto la conseguenza non secondaria di... Continua...
Il 2013 ci ha lasciati con un ispessimento dei rendimenti pubblici. Negli Stati Uniti lo yield sui 10 anni si è attestato al 3; quello dei T-Bond trentennali sfiora il 4%. Evidentemente gli investitori ritengono imminente una svolta in senso restrittivo della politica monetaria americana. Ma, a tal proposito, in che misura impatterebbe sulle quotazioni... Continua...
Continua il disimpegno degli investitori dai fondi comuni obbligazionari. Il deflusso nel mese di settembre si è ridotto a quasi 5 miliardi di dollari, dai -44 miliardi di giugno. Probabilmente l'emorragia si va ridimensionando: la media degli ultimi tre mesi fa registrare una svolta verso l'alto, dai livelli depressi di giugno-agosto. Continua...
La vecchia regola aurea "Compra quando la massa vende; vendi quanto la massa compra" si applica in tutte le epoche e a tutti i mercati. Siamo stati bullish sul mercato azionario da tempi non sospetti, e ora ci possiamo permettere il lusso di fissare uno stop loss distante il 10% da questi livelli, senza che la performance... Continua...