La corsa ad accaparrarsi rendimento non conosce pause; e prescinde dalle condizioni fondamentali sottostanti. Le borse del "Fragile Five" hanno riguadagnato i massimi di un anno fa, ma è soprattutto a livello obbligazionario che si manifesta l'ansia dei gestori globali di garantirsi titoli dall'"alto" rendimento; più alto di quello... Continua...
Non c’è niente di peggio, che percepire di trovarsi dalla parte sbagliata. Persuasi da proclami roboanti, e da titoli deprimenti, a metà 2012 gli investitori italiani hanno venduto in massa titoli di Stato italiani a lunga scadenza: dopotutto, tutte le banche internazionali vendevano Italia; le sue azioni e i suoi BTP. Scelta scellerata... Continua...
Si incomincia a vedere con malcelata irritazione alla continua crescita di valore da parte della moneta europea. Dimenticate le profezie di sventura di venti mesi fa, quando si davano per imminente la scomparsa dell'Euro, la continua rivalutazione nei confronti del dollaro inizia a limare le quote di mercato delle aziende del Vecchio Continente. Continua...
Fa scalpore il drastico calo del CESI, l'indicatore che misura l'entità delle sorprese macroeconomiche; in questo caso, con riferimento agli Stati Uniti. Il CESI è precipitato dai livelli ampiamente positivi di metà gennaio, ai recenti valori decisamente negativi: -31.2 punti, venerdì scorso. Questo calo ha avuto la conseguenza non secondaria di... Continua...
Il 2013 ci ha lasciati con un ispessimento dei rendimenti pubblici. Negli Stati Uniti lo yield sui 10 anni si è attestato al 3; quello dei T-Bond trentennali sfiora il 4%. Evidentemente gli investitori ritengono imminente una svolta in senso restrittivo della politica monetaria americana. Ma, a tal proposito, in che misura impatterebbe sulle quotazioni... Continua...
Continua il disimpegno degli investitori dai fondi comuni obbligazionari. Il deflusso nel mese di settembre si è ridotto a quasi 5 miliardi di dollari, dai -44 miliardi di giugno. Probabilmente l'emorragia si va ridimensionando: la media degli ultimi tre mesi fa registrare una svolta verso l'alto, dai livelli depressi di giugno-agosto. Continua...
La vecchia regola aurea "Compra quando la massa vende; vendi quanto la massa compra" si applica in tutte le epoche e a tutti i mercati. Siamo stati bullish sul mercato azionario da tempi non sospetti, e ora ci possiamo permettere il lusso di fissare uno stop loss distante il 10% da questi livelli, senza che la performance... Continua...
Per anni sono stati la gioia di investitori e consulenti finanziari, a caccia di rendimenti corposi che le politiche delle banche centrali occidentali ad un certo punto hanno negato. Ma dall'inizio dell'anno i corporate bond delle economie emergenti hanno smesso di far meglio degli omologhi dei paesi sviluppati; ponendo fine ad una tendenza... Continua...
Le recenti elezioni della Camera Alta in Giappone hanno ulteriormente rafforzato la compattezza della coalizione di governo, che gode adesso di consensi e deputati per procedere con le sue riforme: perseguire un tasso di inflazione annuale del 2.0%. I timori che ciò potesse nuocere al mercato obbligazionario si sono ridimensionati... Continua...
La crescita dei tassi di interesse è un fenomeno globale: non riguarda soltanto il Giappone, gravato dai timori che la Abenomics possa produrre troppa inflazione; o gli Stati Uniti, dove la Fed si impegna ancora a stimolare l'economia con massicce dosi di liquidità. I rendimenti crescono anche in Europa; e anche al di fuori dell'area Euro... Continua...