Al netto dell'inflazione, il titolo di Stato italiano a 10 anni rendeva a dicembre poco meno dell'1.30%. Troppo poco. A settembre le cose andavano meglio, ma siamo ben distanti da livelli oggettivamente allettanti di rendimento reale. Nel 2011 fu tutta un'altra cosa. Continua...
In AGE Italia abbiamo raccomandato di andare lunghi sui Treasury USA quando il rendimento del Trentennale ha raggiunto il 3.40%. Una decisione felice, ma non fortunata; basata sull'esame di lunghissimo periodo dei tassi di interesse americani. C'è voluto del tempo, ma la scelta si sta rivelando gratificante. Continua...
La prospettiva di ulteriore rallentamento della congiuntura in Italia minaccia l'andamento dei titoli di Stato anche più dell'andamento pur minaccioso e preoccupante del deficit di bilancio, e conseguentemente del debito pubblico. Continua...
Alcune case di investimento stanno proclamando il bear market del mercato obbligazionario, dopo 36 anni di crescita pressoché ininterrotta. Continua...
L'ETF quotato a Piazza Affari, che replica in euro l'andamento dei bond emergenti, ha subito da inizio anno un calo superiore al 6%; del 16%, dal massimo di quasi un anno e mezzo fa. E meno male che gli EM bond avrebbero dovuto fornire un extra rendimento rispetto ai titoli di Stato occidentali! Non è questa la sede per esaminare le prospettive future del settore, avendolo... Continua...
Dov'é maggiore il rischio di una crisi del debito pubblico nell'Eurozona? la domanda è ricorrente, in questi giorni in cui si dibatte del progetto di bilancio 2019 dell'Italia. In linea di principio un elevato debito pubblico non costituisce in sé un problema, se si generano sufficienti risorse per finanziarne il servizio. Sotto questa prospettiva è d'impero misurare il tasso di crescita... Continua...
In questa pazza estate italiana, in cui tutte le discussioni più strampalate tengono banco, purchè promettano di danneggiare i nostri conti pubblici; c'è un dato che passa inosservato: l'Italia non è l'unica nazione a fare mestamente i conti con un aumento dei tassi di interesse probabilmente consequenziale ai minori acquisti di titoli da parte di Francoforte... Continua...
Fisiologica correzione o downtrend primario? fino ad ora l'andamento dei bond emergenti ha seguito il profilo tipico di uno dei non pochi storni che questo ciclo ha regalato agli investitori per meglio posizionarsi. In effetti gli indicatori di momentum segnalano un livello di (moderato) ipervenduto non dissimile da quello fatto registrare durante il taper tantrum del 2013, e in... Continua...
L'inversione di tendenza sui corporate bond di maggiore qualità ha superato ormai i tre mesi di anzianità. Risale infatti al 13 marzo scorso il superamento della media mobile spartiacque, da parte dello spread fra obbligazioni dal rating "BBB" e lo yield dei Treasury decennali. Con ciò, si ribalta il segnale di acquisto scattato ad aprile 2016, quando lo spread scese sotto i 208... Continua...
Il mercato dei corporate bond europei ad alto rendimento, risponde molto bene ai segnali dell'analisi tecnica di lungo periodo. Ad inizio 2016, quando le turbolenze imperversavano, il Risk-adjusted Yield (RAY) si spingeva sopra i +5 punti, segnalando una condizione di ipercomprato di lungo periodo, che difatti di lì a breve favorì la svolta verso il basso dello yield... Continua...