L'ETF quotato a Piazza Affari, che replica in euro l'andamento dei bond emergenti, ha subito da inizio anno un calo superiore al 6%; del 16%, dal massimo di quasi un anno e mezzo fa. E meno male che gli EM bond avrebbero dovuto fornire un extra rendimento rispetto ai titoli di Stato occidentali! Non è questa la sede per esaminare le prospettive future del settore, avendolo... Continua...
Dov'é maggiore il rischio di una crisi del debito pubblico nell'Eurozona? la domanda è ricorrente, in questi giorni in cui si dibatte del progetto di bilancio 2019 dell'Italia. In linea di principio un elevato debito pubblico non costituisce in sé un problema, se si generano sufficienti risorse per finanziarne il servizio. Sotto questa prospettiva è d'impero misurare il tasso di crescita... Continua...
In questa pazza estate italiana, in cui tutte le discussioni più strampalate tengono banco, purchè promettano di danneggiare i nostri conti pubblici; c'è un dato che passa inosservato: l'Italia non è l'unica nazione a fare mestamente i conti con un aumento dei tassi di interesse probabilmente consequenziale ai minori acquisti di titoli da parte di Francoforte... Continua...
Fisiologica correzione o downtrend primario? fino ad ora l'andamento dei bond emergenti ha seguito il profilo tipico di uno dei non pochi storni che questo ciclo ha regalato agli investitori per meglio posizionarsi. In effetti gli indicatori di momentum segnalano un livello di (moderato) ipervenduto non dissimile da quello fatto registrare durante il taper tantrum del 2013, e in... Continua...
L'inversione di tendenza sui corporate bond di maggiore qualità ha superato ormai i tre mesi di anzianità. Risale infatti al 13 marzo scorso il superamento della media mobile spartiacque, da parte dello spread fra obbligazioni dal rating "BBB" e lo yield dei Treasury decennali. Con ciò, si ribalta il segnale di acquisto scattato ad aprile 2016, quando lo spread scese sotto i 208... Continua...
Il mercato dei corporate bond europei ad alto rendimento, risponde molto bene ai segnali dell'analisi tecnica di lungo periodo. Ad inizio 2016, quando le turbolenze imperversavano, il Risk-adjusted Yield (RAY) si spingeva sopra i +5 punti, segnalando una condizione di ipercomprato di lungo periodo, che difatti di lì a breve favorì la svolta verso il basso dello yield... Continua...
Fa notizie in queste ora la previsione di Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, che ha sentenziato rendimenti sui Treasury decennali americani al 4%, in conseguenza della maggiore domanda di fondi da parte del Tesoro americano. Ho la massima stima del boss di JPM, ma credo che la scomessa sia destinata ad insuccesso; almeno per quest'anno. Il motivo è riconducibile ad un rapporto... Continua...
Dopo una prolungata stagnazione, l'indice Dow Jones dei Corporate Bond USA ha nettamente svoltato verso il basso. Un intero lustro di lateralità, mitigato dalle cedole comunque corrisposte agli investitori - all'asciutto invece in termini di capital gain - è stato seguito dallo sfondamento dell'argine rappresentato dall'"intorno" della media mobile a 200 giorni. Un supporto vitale... Continua...
L'appuntamento elettorale giunge nel momento in cui le finanze pubbliche godevano di un momento di rilassamento: da due anni a questa parte, il deficit di bilancio risulta inferiore alla soglia che determina l'innalzamento del rapporto fra debito pubblico e PIL; grazie ad una crescita economica che, combinata all'inflazione, risulta superiore all'onere medio del debito. La condizione... Continua...
Qualche giorno fa, sulle pagine del Rapporto Giornaliero, ci siamo occupati di un curioso fenomeno: la contrazione degli spread fra i bond governativi cinesi e i Treasury americani. Il premio pagato da Pechino sui titoli di Stato USA si è contratto a 100 punti base: appena un punto percentuale in più, rispetto ai T-Note. Un fenomeno che spiega abbondantemente il recente andamento... Continua...