Fa notizie in queste ora la previsione di Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, che ha sentenziato rendimenti sui Treasury decennali americani al 4%, in conseguenza della maggiore domanda di fondi da parte del Tesoro americano. Ho la massima stima del boss di JPM, ma credo che la scomessa sia destinata ad insuccesso; almeno per quest'anno. Il motivo è riconducibile ad un rapporto... Continua...
Dopo una prolungata stagnazione, l'indice Dow Jones dei Corporate Bond USA ha nettamente svoltato verso il basso. Un intero lustro di lateralità, mitigato dalle cedole comunque corrisposte agli investitori - all'asciutto invece in termini di capital gain - è stato seguito dallo sfondamento dell'argine rappresentato dall'"intorno" della media mobile a 200 giorni. Un supporto vitale... Continua...
L'appuntamento elettorale giunge nel momento in cui le finanze pubbliche godevano di un momento di rilassamento: da due anni a questa parte, il deficit di bilancio risulta inferiore alla soglia che determina l'innalzamento del rapporto fra debito pubblico e PIL; grazie ad una crescita economica che, combinata all'inflazione, risulta superiore all'onere medio del debito. La condizione... Continua...
Qualche giorno fa, sulle pagine del Rapporto Giornaliero, ci siamo occupati di un curioso fenomeno: la contrazione degli spread fra i bond governativi cinesi e i Treasury americani. Il premio pagato da Pechino sui titoli di Stato USA si è contratto a 100 punti base: appena un punto percentuale in più, rispetto ai T-Note. Un fenomeno che spiega abbondantemente il recente andamento... Continua...
Il rendimento medio semplice dei bond governativi decennali di Germania, Svizzera e Giappone, si attesta correntemente ad 1/3 di punto percentuale. Ma, tuttora ci sono al mondo bond dal rendimento negativo dal valore superiore ai 7.1 trilioni di dollari! Benché si tratti di quasi la metà rispetto ai 12.2 trilioni di bond dal rendimento negativo in essere a metà 2016... Continua...
Le incertezze sullo spostamento del tetto del debito federale, il surriscaldamento del mercato del lavoro con conseguente rischio di fiammate inflazionistiche e l'accelerazione della ripresa economica; hanno imposto negli Stati Uniti una brusca caduta del mercato obbligazionario locale. I rendimenti del Decennale ormai flirtano con la soglia del 3%. Ne hanno beneficiato... Continua...
I globali timori di surriscaldamento dell'inflazione non toccano più di tanto l'Europa e tanto più l'Italia, ove i prezzi al consumo restano - più che tiepidi - gelidi: secondo l'OCSE il Consumer Price Index a gennaio si attesta ad una variazione annuale del +0.74%: in calo, rispetto al +1.87% di aprile 2017, ai livelli più bassi degli ultimi 13 mesi. Se l'inflazione è la via per ridurre... Continua...
Secondo uno studio della Banca d'Inghilterra, la variabile che più d'altre incide sulla futura tendenza dei tassi di interesse, è l'inflazione. I prezzi al consumo da tempo si mantengono ben al di sotto delle soglie obiettivo stabilite dalle banche centrali, creando qualche grattacapo ai debitori seriali. Quale sarà la tendenza più probabile per il 2018? c'è una misura, calcolata dalla... Continua...
Il vistoso balzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani ha giustamente messo in allarme gli investitori, intimoriti da un 2018 all'insegna del peggio, viste le imminenti, incerte elezioni generali. Una prospettiva spesso trascurata, è quella che si sofferma sulla componente reale dello yield: al netto dell'inflazione, un BTP decennale offre oggi una remunerazione netta... Continua...
In termini assoluti non c'é confronto: l'Italia è cresciuto nell'ultimo anno - al 30 settembre - dell'1.8%; la Spagna del 3.1%: quasi il doppio. Eppure le dinamiche risultano divergenti, se è vero che il regno iberico cinque trimestri fa cresceva del 3.5%, mentre il Belpaese faticava ad abbandonare lo zero prima della virgola. Di questo differente momentum si sono accorti... Continua...