I globali timori di surriscaldamento dell'inflazione non toccano più di tanto l'Europa e tanto più l'Italia, ove i prezzi al consumo restano - più che tiepidi - gelidi: secondo l'OCSE il Consumer Price Index a gennaio si attesta ad una variazione annuale del +0.74%: in calo, rispetto al +1.87% di aprile 2017, ai livelli più bassi degli ultimi 13 mesi. Se l'inflazione è la via per ridurre... Continua...
Secondo uno studio della Banca d'Inghilterra, la variabile che più d'altre incide sulla futura tendenza dei tassi di interesse, è l'inflazione. I prezzi al consumo da tempo si mantengono ben al di sotto delle soglie obiettivo stabilite dalle banche centrali, creando qualche grattacapo ai debitori seriali. Quale sarà la tendenza più probabile per il 2018? c'è una misura, calcolata dalla... Continua...
Il vistoso balzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani ha giustamente messo in allarme gli investitori, intimoriti da un 2018 all'insegna del peggio, viste le imminenti, incerte elezioni generali. Una prospettiva spesso trascurata, è quella che si sofferma sulla componente reale dello yield: al netto dell'inflazione, un BTP decennale offre oggi una remunerazione netta... Continua...
In termini assoluti non c'é confronto: l'Italia è cresciuto nell'ultimo anno - al 30 settembre - dell'1.8%; la Spagna del 3.1%: quasi il doppio. Eppure le dinamiche risultano divergenti, se è vero che il regno iberico cinque trimestri fa cresceva del 3.5%, mentre il Belpaese faticava ad abbandonare lo zero prima della virgola. Di questo differente momentum si sono accorti... Continua...
In questi anni una consistente fetta di investitori ha fatto i conti con una dolorosa dissonanza cognitiva. Nove anni fa fu detto loro: «fuggite dai mercati, perché il Quantitative Easing farà esplodere l’inflazione, farà crollare il valore del dollaro e creerà un’instabilità senza precedenti». È andata a finire all’opposto: l’inflazione è rimasta a bada, il dollaro a consuntivo... Continua...
Come tutti sappiamo, la Federal Reserve ha annunciato il proposito di ridurre, ad un ritmo inizialmente molto cauto, il proprio bilancio: rinunciando a reinvestire i proventi ottenuti dalla scadenza dei titoli (Treasury e MBS) acquistati dal 2008 in poi nell'ambito dei vari programmi di Quantitative Easing. Va rilevato come altre banche centrali contribuiranno a... Continua...
Oggi non si discute d'altro: l'orientamento emerso dal FOMC ha impattato pesantemente sui tassi di interesse globali. Negli Stati Uniti il rendimento dei Treasury è salito per la nona seduta consecutiva: circostanza sperimentata una manciata di volte dal 1970. Stamattina sul Rapporto Giornaliero di AGE Italia si legge una succulenta analisi sulle prospettive... Continua...
L'eterna lotta fra deflazione e inflazione vede l'occasionale affermazione delle classi di investimento connesse a quest'ultima; ma, nel complesso, la netta affermazione alle asset class che beneficiano di una tendenza declinante o quantomeno stagnante dei prezzi al consumo. Verosimilmente, questa tendenza verrà meno quando i tassi di interesse... Continua...
A detta di tutti, è questione di "quando", non di "se": la Federal Reserve si accinge a rientrare dalla politica monetaria eccezionalmente accomodante degli anni passati, iniziando a non reinvestire i titoli acquistati nell'ambito dei vari programmi di Quantitative Easing succedutisi negli anni. Questo condurrà ad un moderato ma continuo ridimensionamento del bilancio... Continua...
Un timore ricorrente fra gli investitori, è che il disimpegno progressivo ventilato dalla Banca Centrale Europea sul fronte del programma di acquisto di titoli pubblici e privati (APP), messo in atto da Francoforte per risollevare l'economia europea; possa cagionare un brusco e indesiderato aumento dei tassi di interesse. Quanto è concreta questa aspettativa? Continua...