L'equazione della stabilità finanziaria di uno stato impone che, affinché sia scongiurata la crescita del rapporto fra debito pubblico e PIL, la crescita nominale dell'economia sia superiore al costo medio dell'indebitamento. In caso contrario, occorre conseguire un saldo primario di finanza pubblica (entrate fiscali meno spesa al netto degli interessi sul debito)... Continua...
Apprezzabile performance della produzione industriale in Italia, cresciuta a maggio del 2.8% rispetto ad un anno fa. Il dato si inserisce nell'ambito di una tendenza espansiva in atto ininterrottamente dall'inizio del 2012, quando il tasso di variazione del settore manifatturiero iniziò finalmente ad assumere una traiettoria ascendente, con il dato positivo che... Continua...
Il PMI dell'Eurozona a giugno ha toccato il livello più alto degli ultimi sei anni. Raramente, dal 2000 in poi, il "barometro" dell'attività manifatturiera nel Vecchio Continente si è spinto su valori più elevati. Questo preannuncia una crescita spettacolare nel secondo trimestre (stimo non inferiore al 3% annualizzato), con un probabile "effetto... Continua...
Mercati finanziari in fibrillazione. Nei giorni passati Draghi ha lasciato intendere che la normalizzazione della politica monetaria possa sopraggiungere con anticipo rispetto ad un tapering che gli operatori ritenevano concluso alla fine del 2018. Questo vuol dire meno denaro, ad un costo prospetticamente maggiore. Ma si tratta di una corretta interpretazione? Continua...
La vittoria di Macron alle elezioni presidenziali francesi genera ulteriori pressioni su Draghi, chiamato a stabilire un percorso di completamento dello stimolo monetario noto come "Quantitative Easing". L'economia viaggia a pieni cilindri, a giudicare dall'andamento dei PMI, tuttavia il rischio di surriscaldamento è mitigato da due aspetti: il recupero dell'euro... Continua...
Giusto quando si incominciava a parlare di minaccia inflazionistica, è intervenuto il dato di marzo dell'indice dei prezzi al consumo, calcolati dall'OCSE, a spegnere i timori. Il CPI ha ripiegato al +1.4%, rispetto al +1.6% di febbraio: una soglia ancora del tutto fisiologica, ben inserita nel processo disinflazionistico in essere dall'inizio degli anni Novanta. Continua...
Subito dopo la conclusione del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, l'euro è vistosamente rimbalzato, spingendosi oltre quota 1.090 contro dollaro: come se fosse stato rimosso un macigno che ne impediva l'ascesa. In effetti da tempo la divisa comune è tanto sottovalutata sul piano fondamentale (contro il biglietto verde la teoria... Continua...
Quasi tutti sanno che l'Italia è ai primi posti nella poco invidiabile classifica dei paesi dal più elevato debito pubblico in rapporto al PIL; meno noto è che nel club ristretto dei centenari siamo in compagnia di Giappone (229%), Grecia (177%), Portogallo (129%), Belgio (106%), Stati Uniti (104%) e fra un anno Spagna (ora 99% del PIL). E il debito privato? Continua...
Non senza fatica, il tasso di disoccupazione in Italia punta tendenzialmente verso il basso: dal 13.1 all'11.8% in un anno a nove mesi. Certo, il bilancio è ancora insoddisfacente, e molto resta da fare per assorbire la grave emorragia occupazionale. Qui però volevo mettere in luce un altro aspetto: qual è il tasso di disoccupazione "frizionale"... Continua...
C'è malcelata delusione per la frenata dell'attività manifatturiera nell'area Euro. Il PMI preliminare del mese di settembre si è attestato ai livelli più bassi degli ultimi diciotto mesi. Siamo ancora in territorio positivo, vale a dire sopra l'asticella dei 50 punti, che tradizionalmente separa espansione da contrazione del ciclo economico; ma di questo passo... Continua...