Il Quantitative Easing ha avuto l'effetto - il merito, per uno stato debitore come il nostro - di innalzare l'inflazione ufficiale in Italia: salita dal -0.6% di gennaio 2015 al +1.9% di aprile dello scorso anno. Quando abbiamo avvicinato la parete superiore del canale discendente in essere dall'inizio degli anni Novanta. Una dinamica incoraggiante, spezzata però da... Continua...
La politica monetaria ultra-accomodante delle banche centrali mondiali ha prodotto un effetto neanche tanto inatteso o indesiderato: la crescita delle quotazioni immobiliari. Dopotutto, si tratta di quel wealth effect auspicato per indurre una riduzione del risparmio prudenziale, e un incremento della spesa per acquisti. L'aumento delle quotazioni delle case però si è manifestato... Continua...
L'Europa da alcuni trimestri "batte" gli Stati Uniti in termini di crescita economica. Me ne compiaccio, ma temo si tratti di un fenomeno passeggero: la crescita della forza lavoro e della produttività assumono dinamiche ben differenti, al di qua e al di là dell'Atlantico. Per compiere un paragone irriverente, sarebbe come aspettarsi che il Benevento tenga testa alla Juventus per tutti i 90 minuti. Continua...
La Bank of England è chiamata a risolvere un doloroso trade-off. La svalutazione della sterlina ha prodotto inflazione, senza alcun beneficio per la bilancia commerciale. Il boom dei prezzi al consumo costringe le autorità ad aumentare i tassi di interesse: soffocando una domanda interna già in seria difficoltà; nel tentativo di contenere le importazioni e favorire... Continua...
L'equazione della stabilità finanziaria di uno stato impone che, affinché sia scongiurata la crescita del rapporto fra debito pubblico e PIL, la crescita nominale dell'economia sia superiore al costo medio dell'indebitamento. In caso contrario, occorre conseguire un saldo primario di finanza pubblica (entrate fiscali meno spesa al netto degli interessi sul debito)... Continua...
Apprezzabile performance della produzione industriale in Italia, cresciuta a maggio del 2.8% rispetto ad un anno fa. Il dato si inserisce nell'ambito di una tendenza espansiva in atto ininterrottamente dall'inizio del 2012, quando il tasso di variazione del settore manifatturiero iniziò finalmente ad assumere una traiettoria ascendente, con il dato positivo che... Continua...
Il PMI dell'Eurozona a giugno ha toccato il livello più alto degli ultimi sei anni. Raramente, dal 2000 in poi, il "barometro" dell'attività manifatturiera nel Vecchio Continente si è spinto su valori più elevati. Questo preannuncia una crescita spettacolare nel secondo trimestre (stimo non inferiore al 3% annualizzato), con un probabile "effetto... Continua...
Mercati finanziari in fibrillazione. Nei giorni passati Draghi ha lasciato intendere che la normalizzazione della politica monetaria possa sopraggiungere con anticipo rispetto ad un tapering che gli operatori ritenevano concluso alla fine del 2018. Questo vuol dire meno denaro, ad un costo prospetticamente maggiore. Ma si tratta di una corretta interpretazione? Continua...
La vittoria di Macron alle elezioni presidenziali francesi genera ulteriori pressioni su Draghi, chiamato a stabilire un percorso di completamento dello stimolo monetario noto come "Quantitative Easing". L'economia viaggia a pieni cilindri, a giudicare dall'andamento dei PMI, tuttavia il rischio di surriscaldamento è mitigato da due aspetti: il recupero dell'euro... Continua...
Giusto quando si incominciava a parlare di minaccia inflazionistica, è intervenuto il dato di marzo dell'indice dei prezzi al consumo, calcolati dall'OCSE, a spegnere i timori. Il CPI ha ripiegato al +1.4%, rispetto al +1.6% di febbraio: una soglia ancora del tutto fisiologica, ben inserita nel processo disinflazionistico in essere dall'inizio degli anni Novanta. Continua...