Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale di ogni economia. Questo vale a tutte le latitudini: anche e soprattutto negli Stati Uniti, dove - secondo alcune stime - "producono" l'80% delle buste paga create. È questo che spiega la crisi occupazionale americana: al di là delle cifre ufficiali, distorte dal conteggio di lavoratori... Continua...
C'è malcelata soddisfazione fra i responsabili mondiali della politica economica: gli Stati Uniti hanno mostrato un PIL sorprendente nel III trimestre, sebbene sensibilmente influenzato dall'accumulo di scorte; l'Europa sta progressivamente uscendo dalla recessione; in Giappone la svalutazione dello yen ha stimolato i profitti... Continua...
Hanno deluso i dati mensili sulle nuove buste paga in USA. Malgrado i massicci stimoli prima fiscali e poi monetari (questi ultimi senza precedenti e dagli effetti a lunga scadenza tutti da verificare), l'amministrazione Obama denuncia ancora un deficit occupazionale: sono stati recuperati 7.6 degli 8.8 milioni di posti di lavoro persi... Continua...
Il mancato rilascio del dato mensile sulla creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti ha scatenato le ironie degli immancabili dietrologi e cospirazionisti. Come suggeriva Evangelista la scorsa settimana, c'è qualcosa che non torna nel tasso di disoccupazione ufficiale. Ma aggiungerei dell'altro: il tasso di disoccupazione... Continua...
Il tasso di disoccupazione ufficiale negli Stati Uniti ha raggiunto un estremo ad ottobre 2009, e dunque risulta calante da quattro anni. Ci sono molte riserve su questo dato: che non tiene conto dei lavoratori part-time loro malgrado, e di quelli sotto-occupati; inoltre, risulta moderato per il restringimento della forza lavoro... Continua...
La decisione a sorpresa di rimandare il tapering è il risultato di una svista della stessa Federal Reserve. La banca centrale americana ha sottovalutato l’impatto della decisione di maggio di mettere in discussone la riduzione degli acquisti di bond. L’errore è stato perpetrato nei mesi successivi nelle varie conferenze stampa... Continua...
Fra gli investitori non si parla d’altro: quattro anni e mezzo di rialzo dei mercati azionari sono argomento di nicchia. Dopotutto, perché accettare il rischio dell’investimento in capitale di rischio, quando in questi anni era possibile conseguire succulente performance investendo sui bond emergenti? L’indice “EMBI” calcolato da JP Morgan... Continua...
Grossi sforzi sono stati compiuti nei paesi periferici dell'area Euro negli ultimi tre anni. E i frutti si incominciano a vedere: gli squilibri di bilancia corrente (saldo commercio con l'estero e movimento di capitale) sono stati interamente riassorbiti, e in diversi casi si registra un surplus. Naturalmente il saldo di finanza pubblica riflette questo... Continua...
Le borse "periferiche" dell'area Euro (Italia e Spagna) stanno nettamente battendo i listini centrali di Amsterdam e Francoforte dalla fine della prima metà di luglio. Una performance che minaccia una leadership incominciata a fine 2009, e interrottasi con il famoso pronunciamento di Draghi della scorsa estate. Il rapporto Core/Periphery... Continua...
Agli attuali livelli il mercato è non solo sopravvalutato, ma ignora la ripresa stentata negli USA, il rallentamento del ritmo di crescita degli utili aziendali e le prospettive di ridimensionamento del QE, forse già a partire da settembre. Le prospettive di uno stallo a Washington circa il bilancio federale e il tetto al debito sono parimenti ignorate... Continua...