Fa discutere la massiccia revisione degli ultimi quattro anni delle rilevazioni mensili di Ordini Durevoli negli Stati Uniti. La riscrittura dei dati, secondo alcuni, minaccerebbe di impattare sul PIL effettivo degli USA; e non conforta molto la seconda lettura della crescita economica nel Q1. Tuttavia penso che per avere un'idea della probabilità di recessione... Continua...
Secondo alcuni osservatori, la svalutazione dello Yuan sarebbe positiva per l’economia e per i mercati (se ho interpretato bene): nulla di più lontano dalla realtà. Non c'è dubbio che la svalutazione dello yuan - specie contro dollaro - sia un balsamo per l'economia di Pechino e per le non sempre floride imprese esportatrici cinesi. Continua...
La redditività delle aziende USA continua a deteriorarsi. Il primo trimestre 2016 non è andato granché bene, con gli utili per azione delle compagnie dello S&P500 risultati in calo (-2%) anche con l'accorgimento di escludere i profitti delle società energetiche, a loro volta in caduta libera. Ciò avrà l'effetto di ridurre ulteriormente i profitti complessivamente... Continua...
La creazione di buste paga nel mese di aprile ha deluso le aspettative degli economisti, come spesso accade negli Stati Uniti da un po' di tempo a questa parte. Non che il dato giungesse a sorpresa: l'andamento disastroso dei profitti aziendali - non soltanto delle società quotate in borsa - anticipa di diversi mesi l'andamento degli investimenti in... Continua...
L'economia globale continua a soffrire della persistente revisione al ribasso delle stime di crescita. Un trend doloroso, in essere da diversi anni, e che ritarda il momento in cui opportunamente si potrà discutere di meglio redistribuire le risorse generate; perché prima andrebbero create, quelle risorse. Anche per l'anno corrente e per il 2017 si assiste... Continua...
Nel 2015 il PIL dell'Eurozona è cresciuto dell'1.6%, al netto dell'inflazione. Erano quattro anni, da prima della crisi della Grecia, che l'economia non vantava un risultato così incoraggiante. Merito in buona misura degli stimoli monetari, che hanno favorito l'espansione della moneta e, entro certi limiti, del credito. Moneta che vanta la caratteristica di anticipare... Continua...
È un mondo di bassa inflazione. Malgrado gli sforzi della Banca Centrale Europea (o forse proprio a causa di essi?!) l'andamento dei prezzi al consumo misurato dal CPI swap rate si è accartocciato da dicembre in poi, e fa fatica a mantenersi sopra l'1% annuale: ben distante dal target del 2% fissato da Francoforte. In USA l'inflazione ha rialzato la testa... Continua...
A quasi sette anni dalla conclusione ufficiale della Grande Recessione negli USA, i nodi al pettine non sono ancora stati sciolti: in alcune aree il deleveraging ha compiuto incoraggianti progressi; ma il debito totale, lungi dal ridursi, è addirittura cresciuto. La "cura dimagrante" non ha interessato tutte le pieghe del settore privato, mentre il settore pubblico... Continua...
Molti tranquillizzano circa la prospettiva di una imminente recessione negli Stati Uniti, puntando il dito nei confronti della curva dei rendimenti: «guardate che mai una recessione negli USA è intervenuta in presenza di un differenziale positivo fra scadenze lunghe e scadenze brevi», come si registra in questo momento. Storicamente, questo è senz'altro vero... Continua...
Rallenta la crescita dell'offerta di moneta nella Zona Euro nel mese di febbraio. In attesa che le misure adottate dalla Banca Centrale Europea questo mese entrino a pieno regime, l'aggregato monetario M1 vede ridursi il tasso di espansione annuale al +10.5%, dal +14.5% di luglio dello scorso anno. Negli ultimi tre mesi l'espansione monetaria dell'aggregato... Continua...