Obiettivamente negli ultimi due mesi le cattive notizie non sono mancate. Trump promette il disimpegno dalle politiche del liberoscambismo, i dati sulla crescita economica globale non sono così brillanti come fino ad un paio di mesi fa, i tassi di interesse non accennano a rientrare, mentre le banche centrali continuano a restringere. Molti mercati denunciano una... Continua...
Nelle ultime settimane le borse europee hanno ostentato complessivamente una maggiore stabilità, rispetto ai listini d'Oltreoceano. Merito della diversa composizione settoriale, per una volta non penalizzante. Sull'indice DAX, le quotazioni di ieri erano le medesime registrate lo scorso 9 febbraio. Ciò che più colpisce, è la diradata partecipazione al ribasso: 8 società su 30 del paniere... Continua...
Il settore tecnologico rimane sotto i riflettori negli Stati Uniti, a causa di una serie di colpi che hanno raggiunto prima Facebook, investita dalla gestione allegra della privacy dei suoi utenti; poi Tesla, e il rischio di incidenti che hanno indotto Moody's a downgradarne il debito; ed infine Amazon, bersagliata da un tweet del presidente Trump, critico nei confronti del basso carico... Continua...
Ci si divide fra chi si aspetta ancora "soltanto" due aumenti dei tassi ufficiali fino alla fine dell'anno, e chi aggressivamente propende invece per tre incrementi del Fed funds rate. Trascurando che, sebbene in termini assoluti il corrente target rate 1.50-1.75% si attesi su infimi livelli; in termini storici invece siamo in presenza di un eccesso. Che ci potrebbe costare caro. Continua...
A febbraio il mercato azionario è stato sapientemente puntellato dall'operato delle stesse società quotate. Le quali, forti del mandato ricevuto, hanno qualche settimana fa intensificato gli acquisti di azioni. D'altro canto, non è un mistero per nessuno che negli ultimi nove anni le grandi aziende sono state fra le principali compratrici in borsa, forti di un paio di trilioni di liquidità... Continua...
All'inizio della scorsa settimana, due giorni prima della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), che ha visto la Fed aumentare i tassi di interesse di 25 punti base; lo S&P si attestava immediatamente sopra il supporto a 2740-2750 punti. La volatilità è cresciuta man mano che ci si è avvicinati alla riunione del braccio operativo della Fed, e anche la seduta successiva. Continua...
Gli investitori italiani incominciano ad averne abbastanza. Le quotazioni corrente si collocano mediamente sugli stessi livelli di sei mesi fa. Il FTSE-MIB quotava difatti 22600 punti a fine settembre. E si scatenano le scommesse nei forum finanziari: accumulazione o distribuzione? Chi può dirlo. Spesso la risposta a questo dilemma è nota, fatalmente, soltanto a cose compiute. Continua...
È stato finora un anno particolarmente turbolento. Lo S&P è arrivato a salire del 7% quando non era ancora finito il primo mese, prima di rovesciarsi. A marzo è rimbalzato, conseguendo una performance annuale provvisoria del 4%: in linea con l'andamento sperimentato dal 2010 ad oggi. Al Nasdaq, per inciso, è andata molto meglio. Oggi mi soffermerò sul confronto... Continua...
Nella miniera di informazioni fornite mensilmente dal sondaggio condotto fra i gestori globali - circa 600 miliardi di dollari di AuM - da BofA Merrill Lynch, ce n'é una che ha attirato la mia attenzione: l'orientamento dei money manager sulle piazze europee che si intende sovrappesare (o sottopesare) da qui ai prossimi dodici mesi. Le scelte di investimento si vanno sempre più... Continua...
La massiccia presenza di opzioni call sullo SPY base 280 ha impedito allo S&P500 di scavalcare quota 2800 punti: le vendite short di future a copertura hanno impedito il breakout. Di buono c'é che la scadenza delle opzioni di marzo ha livellato il terreno, rimuovendo l'ostacolo a 280 dollari qualora lo SPY si riavicinasse nei prossimi giorni. Viceversa, se si tracciasse una linea... Continua...