Torniamo sulla questione della valutazione di mercato. Ci sono diversi parametri contemplabili, e già questo complica la vita: perché non esiste una misura univoca, e la confusione monta. Il Price/Earnings forward, ad esempio, segna 17.7 volte gli utili attesi nei prossimi dodici mesi: siamo soltanto lievemente sopra la media storica, pari a 16.0 volte. Non così tanto. Continua...
Faccio parte dell'ampia schiera di quelli che parlano male del bull market e di quelli che grazie ad esso si sono arricchiti; ma che, sotto sotto, vorrebbero tanto entrare: se mai il mercato ne concedesse l'opportunità. Puntavamo su un nuovo bear market (-20 e passa percento dai massimi), poi su una correzione (almeno -10% dai massimi), poi almeno su un consolidamento: niente. Continua...
Con la riforma fiscale che sale in cima alle priorità della Casa Bianca, la settimana passata ha visto il mercato confermare il tono favorevole degli anni passati. Cresce nel frattempo l'attesa per la prossima riunione della Federal Reserve, prevista per mercoledì, con Trump che nei giorni immediatamente successivi annuncerà il nuovo Chairman. Le ultime voci puntano... Continua...
Negli anni si è rafforzata una retorica che a prima apparenza faceva e fa presa nell’opinione pubblica: i mercati azionari sono cresciuti grazie agli stimoli straordinari prodotti dalla Federal Reserve; e poi, dalle altre banche centrali. Pazienza che questa argomentazione non sia stata proposta immediatamente: molti investitori sarebbero saliti a bordo di un treno... Continua...
Il settore bancario in Europa riveste un ruolo nevralgico. Questo vale in modo particolare in quelle piazze (Italia e Spagna) dove i finanziari rappresentano oltre un terzo della capitalizzazione complessiva di mercato. Diventa cruciale dunque stabilire le prospettive del settore in questione: dal punto di vista tecnico, certo; ma anche e in questo momento soprattutto... Continua...
«Penso ci sia ormai una bolla nel numero di volte che è invocata la presenza di una bolla. Trovo sia un aspetto salutare: è sano scetticismo che contribuisce alla preservazione della tendenza positiva. Nulla di nuovo: è fenomeno visto per tutti gli ultimi quasi nove anni di bull market. Da 0 a 100 la probabilità di trovarci in bolla in questo momento è 24». Continua...
Due settimane fa, con la scadenza delle opzioni di ottobre in prospettiva, ho evidenziato l'importanza della base call 255 sullo SPY in termini di consistenza delle posizioni aperte. Secondo le nostre fonti la maggior parte di queste opzioni sono state aperte sul lato corto, il che implica che i venditori di opzioni hanno rinunciato alla possibilità di guadagno sopra... Continua...
Sotto la prospettiva del Price/Earnings non c'è storia: la borsa americana è piuttosto cara, in termini assoluti, e soprattutto rispetto agli altri indici azionari globali. Un investitore attento al valore dovrebbe preferire i mercati emergenti e quindi il Giappone. Al solito, però, ci saranno fondati motivi per cui il mercato tende a premiare Wall Street, malgrado... Continua...
La persistenza rialzista della borsa americana continua a fare notizia. Gli investitori ringraziano, ma fino a quando potrà durare? Tutti gli indici principali nell'ultimo mese hanno sperimentato una sequenza di otto sedute positive di fila. Dal 1979, questo è avvenuto soltanto altre due volte; l'ultima, a luglio 1989. Inutile dire che Dow Jones, S&P, Nasdaq e Russell hanno... Continua...
Come è stato riportato ieri da più parti, stando al sondaggio di BoA Merrill Lynch, la liquidità parcheggiata dai gestori globali in attesa di impieghi proficui, è calata al 4.7%: sotto la media degli ultimi dieci anni. Un dato che non denota eccesso di ottimismo. Ma trovo ben più importante il dato relativo ai money manager del Vecchio Continente: in Europa le masse amministrate... Continua...