Ancora una volta, l'economia americana sorprende in positivo. L'ISM Index manifatturiero di settembre si è spinto sopra gli 80 punti: a livelli che non si registravano da 13 anni. Stamattina sul Rapporto Giornaliero abbiamo esaminato statisticamente le implicazioni per Wall Street per i prossimi tre mesi. Ci si chiede però se, a questo punto, i mercati abbiano scontato... Continua...
L'andamento della passata settimana ha senza dubbio favorito i Tori, con gli indici principali che hanno all'unisono scavalcato le cifre tonde che agivano da resistenza. L'unica nota stonata proveniva dal Nasdaq Composite, contenuto dal livello ove il rialzo quest'anno raggiunge il 20% rispetto alla chiusura del 2016; ma anche su questo fronte, venerdì l'azione dei Tori ha... Continua...
In tre settimane, lo yield del T-Note americano è cresciuto di oltre il 10%. Una circostanza non così inconsueta, persino quest'anno. Tuttavia, da più parti si incomincia a ventilare l'ipotesi che l'inversione dei tassi di interesse sia strutturale: e se fosse? come guadagnare da questa ipotesi, al di là della vendita (short) della parte lunga della curva dei rendimenti? Continua...
In parecchi se n’erano accorti: nelle ultime settimane la debolezza del dollaro era artificiosa, quasi pilotata da sapienti mani; inspiegabile, secondo i semplici parametri dell’analisi fondamentale. Sì, perché se è vero che i flussi internazionali tendono a dirigersi – a parità di condizioni – verso le divise che offrono la maggiore remunerazione; è vero che negli... Continua...
Tutti sanno che quest'anno la volatilità è stata particolarmente contenuta, ma le ultime settimane sono state davvero eccezionali: secondo una misura, riportata in basso, siamo in presenza della variabilità delle quotazioni più infima di sempre. La volatilità storica (HV) dello S&P500, in particolare, ha fatto registrare un segnale sperimentato prima d'ora soltanto nel 2007. Continua...
Se leggete da diverso tempo questa colonna, mi perdonerete se torno ancora una volta su un concetto ormai logoro: entriamo in questa settimana con gli indici ancora una volta alle prese con le cifre tonde, che da tempo ne condizionano l'andamento. In particolare lo S&P500 è ancora ancorato ai 2500 punti: non potrebbe essere diversamente, essendo grosso modo... Continua...
Parlando di valutazioni speculative, che dire dei titoli governativi? Basti dare uno sguardo ai rendimenti conseguibili sui dieci anni: Stati Uniti, 2.07%; Italia, 2.02%; Spagna, 1.55%; Regno Unito, 1.04%; Francia, 0.67%; Germania, 0.36%; Giappone, 0.006%. Chiediamoci tutti: ha ciò un qualche senso? È mai esistito un periodo storico nel quale le banche centrali hanno... Continua...
Come discusso la scorsa settimana, e mostrato nella figura qui in basso, la call sullo SPY base 250 ospita un massiccio Open Interest. Pertanto, dopo aver superato i 247 e 248 dollari, i venditori di opzioni call base 250 saranno probabilmente costretti a comprare future sull'indice per coprire la loro posizione, creando un contesto favorevole al superamento della resistenza. Continua...
Un nostro lettore di recente ha chiesto se per caso stessimo gettando la spugna. Si faceva riferimento al fatto che da tanti anni siamo bearish sul mercato azionario. Per citare Bob Dylan, «The times they are a changin’»: ma per i Tori, non per noi! Restiamo nel campo dei ribassisti, così come lo siamo stati in passato. E oggi vogliamo fare il punto della situazione. Continua...
Gli uragani che hanno spazzato via le località costiere degli Stati Uniti, hanno scosso le mai granitiche certezza degli investitori; sempre pronti a cercare lo spettro che li allontani stabilmente dalle performance generosamente offerte da otto anni e mezzo di bull market. Dopotutto, come dare loro torto? l’impatto dei fenomeni naturali trascende la sfera finanziaria... Continua...