Il Rapporto Giornaliero di AGE Italia pubblica periodicamente gli indici delle sorprese macroeconomiche: che consentono di definire per lo S&P500 una griglia di previsioni, sulla base del confronto fra dati attesi e dati conseguiti. Le notizie non sono buone. Continua...
Il culmine è stato raggiunto tre mesi fa: sul finire di marzo, quando le attese di inflazione nei prossimi cinque anni minacciavano di disancorarsi, spingendosi ben oltre il 3.50%. Da lì una marcia indietro, che promette ora una controrottura. Prossimi giorni decisivi. Continua...
Il governatore Powell lavora ad un'economia in raffreddamento ma non in recessione: quel tanto che basterebbe per ridurre l'occupazione abbastanza da contenere la domanda, e con essa la crescita dei prezzi al consumo. Ma non ha fatto i conti con una variabile chiave. Continua...
La formalizzazione del bear market e l'inasprimento della politica monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve, rilanciano i timori di economia in frenata negli Stati Uniti. Il primo quarto si è chiuso con una variazione annualizzata del -1.5%. Si replica nel Q2? Continua...
Non sempre i ripiegamenti di entità superiore al 20% dai massimi sfociano in definitiva recessione. Ma le eccezioni sono ben definite, tanto nel numero quanto nella spiegazione, perlomeno ex post. In effetti agli investitori manca ora una credibile opzione put. Continua...
La guerra in Ucraina e le banche centrali giustamente aggressive minacciano una contrazione del ciclo economico nella seconda metà dell'anno. Ma c'è una argomentazione che esclude categoricamente una caduta dei consumi, e di conseguenza una recessione. Continua...
Il dibattito verte sulla possibilità che una recessione sia prossima negli Stati Uniti, sulla base di un livello di rendimenti a breve scadenza, superiore agli yield ottenibili sulle scadenze più lunghe. Un dibattito surreale, visto il comportamento storico precedente le contrazioni del PIL. Continua...
La Federal Reserve ha ben chiarito le sue priorità, e gli strumenti con i quali perseguire gli obiettivi. Ma sorge il sospetto che Powell creda che il mercato non abbia studiato la storia. Perché è impossibile emulare l'esperienza di quarant'anni addietro. Continua...
La riunione del FOMC di marzo, al termine della quale dovrebbe partire un nuovo ciclo di aumenti dei tassi di interesse; è preceduta da un deterioramento del contesto macro, di cui avremmo prova evidente nel secondo semestre. Quando probabilmente sarà troppo tardi. Continua...
Si impennano i tassi di interesse a breve scadenza. Gli investitori quasi esortano Powell ad aumentare con sollecitudine il Fed Funds rate. La discrepanza fra queste due variabili è quasi senza precedenti: gli unici episodi analoghi, condussero a scenari radicalmente differenti. Continua...