A poche ore ormai dalla chiamata alle urne, il partito di maggioranza relativa – quello dell’astensione, dell’indecisione, del voto cinofallico – non accenna a ridimensionarsi. Finisse così, la signora Nulla e il signor Scarabocchio si contenderebbero il governo dell’Italia. Eppure, i mercati finanziari domestici appaiono quieti. Hanno imparato la lezione del passato, e... Continua...
«Nessuno sa, con ragionevole certezza, qual è il livello di costo del denaro oltre il quale le borse andrebbero in sofferenza. Viviamo quello che gli economisti chiamano il “Paradosso di Gibson”: tassi di interesse e mercati azionari manifestano una correlazione positiva. Questo processo è destinato ad esaurirsi, ma nessuno sa quando. E ciò genera incertezza». Continua...
«Nell’ultimo anno la massima escursione avversa sullo S&P500, misurata come scostamento fra la quotazione corrente e il livello più elevato degli ultimi dodici mesi; non ha superato il 3%. È una condizione di certo non eccezionale, a cui però questa generazione di investitori non è abituata. E questo provoca isterismi e comportamenti sub-ottimali». Continua...
Tutti o quasi sono in grado di affermare il prezzo medio della benzina senza piombo alla pompa: un euro e 55, più o meno, a seconda della latitudine e della presenza di eventuali sconti. Ciò che si riesce con minore facilità a stabilire, è il livello raggiunto dal carburante: rispetto agli anni passati, paghiamo tanto o paghiamo poco il nostro pieno? Continua...
«Se penso a quanta strada abbiamo percorso nell’ultimo anno, mi vien da sorridere, immaginando il volto attonito di chi profetizzava sciagure. Persino George Soros, che sulla borsa americana aveva scommesso pesantemente riempiendosi di opzioni put sullo S&P, ha dovuto capitolare Trovo che parecchi investitori vedano ancora nella direzione sbagliata». Continua...
«Penso ci sia ormai una bolla nel numero di volte che è invocata la presenza di una bolla. Trovo sia un aspetto salutare: è sano scetticismo che contribuisce alla preservazione della tendenza positiva. Nulla di nuovo: è fenomeno visto per tutti gli ultimi quasi nove anni di bull market. Da 0 a 100 la probabilità di trovarci in bolla in questo momento è 24». Continua...
«Secondo Gallup, soltanto il 38% degli americani apprezza l’operato del presidente in carica. Eppure, questo è a tutti gli effetti il Trump market: persino più forte del Bull market. Sì, perché da quando The Donald risiede alla Casa Bianca, lo S&P non ha mai fatto registrare un mese negativo: undici su undici, se si eccettua una marginale perdita (-0.04%) a marzo». Continua...
«Non c’è niente che riesca a fermare Wall Street: nemmeno la stagionalità tipicamente negativa. Lo S&P ha chiuso con un saldo positivo nel mese di agosto, e sta replicando a settembre. Se fra poco più di due settimane dovessimo chiudere sopra i 2472 punti, disporremmo di un raro setup stagionale che ha chiamato un quarto trimestre positivo in tutti i casi». Continua...
Ci siamo abituati bene. Alla fine di agosto, nell’ambito delle prime 25 piazze azionarie mondiali per capitalizzazione, la Piazza degli Affari spicca, con un saldo annuale provvisorio del 14%; del 18%, se si considerassero anche i dividendi. Naturalmente c’è chi fa meglio: ma sono tutte borse emergenti. Se si esclude che il nostro listino sia “immergente”... Continua...
«I volumi devono confermare il trend». Uno dei principi più inappropriati e strampalati che si sentano in borsa. Charles Dow ci perdonerà, ma l’esame dei fatti rivela la profonda fallacità di questa affermazione. Perché le quotazioni possono salire per anni, con bassi volumi, grazie all’apatia – quando non l’aperta ostilità – del pubblico degli investitori, persuaso... Continua...