«La stagione degli utili è ancora agli inizi, ma si parla un po’ ovunque di crescita degli EPS superiore al 20%. Proprio perché la notizia è arcinota, le borse non se ne curano. Difficilmente si ricorda un periodo in cui, dopo due trimestri dalla crescita dei profitti superiore al 20%, facciamo i conti con un indice poco più che positivo». Continua...
«È evidente che gli Stati Uniti godono di un vantaggio nei confronti di Cina ed Europa: economie notoriamente votate all’esportazione. Fino ad ora i mercati sono rimasti quieti, nella consapevolezza che si trattasse di un Chicken game: una prova muscolare dell’amministrazione americana, che serviva a guadagnare una posizione di forza nelle trattative vere e proprie». Continua...
«I mercati finanziari non sono condizionati dalle notizie "buone" o "cattive". L'importante è che siano "migliori" o "peggiori": rispetto alle precedenti aspettative degli economisti. Si ottengono così indicatori che misurano costantemente la capacità di far meglio o peggio delle previsioni. Questi indici si rivelano utilissimi nell'allocazione del portafoglio azionario». Continua...
Il direttore di IT Forum ha deciso di stressarmi garbatamente: «Gaetano, mi prepari questa volta una presentazione di ciò che proporrai alla nostra platea di Rimini?» Il tono, al solito, è garbato ma fermo; di quelli che non ammettono repliche. Il riferimento, come sanno tutti, è alla prossima scintillante edizione dell’IT Forum. Al solito, sempre spunti di riflessione e materiale... Continua...
«Quando il rapporto SX5E/SPX ha svoltato verso l’alto, il “CESI” non ha seguito. Questo spunto non è stato confortato dai fondamentali, gli investitori hanno mangiato la foglia, e sono tornati a vendere le borse europee, preferendo Wall Street. È chiaro che se dall’Europa non parte un flusso di dati confortante, la sottoperformance continuerà a scavare. Continua...
«Negli anni abbiamo imparato che la tendenza di maggio, e più in generale del semestre appena iniziato, è pesantemente condizionata da come ci si arriva, a questo sentito appuntamento stagionale. Quando a Wall Street il saldo annuale provvisorio risulta negativo, infatti, i sei mesi in questione hanno storicamente prodotto una performance media del -2.9%». Continua...
«Il rapporto fra gli indici degli Stati Uniti ed Europa riflette il confronto fra le rispettive congiunture economiche; il che francamente mi pare anche giusto, e persino confortante. In valuta locale, l’Eurostoxx ha sottoperformato lo S&P500 da maggio scorso in avanti, riflettendo bene il deterioramento del nostro ciclo economico rispetto a quello americano». Continua...
Gli investitori italiani incominciano ad averne abbastanza. Le quotazioni corrente si collocano mediamente sugli stessi livelli di sei mesi fa. Il FTSE-MIB quotava difatti 22600 punti a fine settembre. E si scatenano le scommesse nei forum finanziari: accumulazione o distribuzione? Chi può dirlo. Spesso la risposta a questo dilemma è nota, fatalmente, soltanto a cose compiute. Continua...
Gli investitori tirano un sospiro di sollievo: la reazione del mercato all’indomani delle recenti elezioni politiche è stata composta. «Gli investitori sono maturi e agiscono con raziocinio: non potrà mai succedere nulla di negativo, nella terza economia continentale», è il refrain udito nei giorni successivi al voto per giustificare, come sempre ex post, l’andamento del mercato. Continua...
Rappresentando il 37% della capitalizzazione di mercato, il comparto finanziario italiano è la colonna vertebrale di Piazza Affari. Sebbene sia risalito ai massimi degli ultimi tre anni, però, al 9.9% il Return on Equity (RoE) settoriale risulta ancora contenuto: storicamente, rispetto agli altri settori della borsa italiana, e rispetto allo stesso settore della borsa europea. Continua...