Dicono che per valutare la convenienza fondamentale di un mercato azionario, non basta misurare l'entità dei profitti generati dalle imprese; e nemmeno il rapporto fra gli utili corrisposti per ciascuna azione (EPS: Earnings per Share) e la quotazione di base: il cosiddetto Earnings Yield. In effetti è vero: questo dato è insignificante, se non confrontato con la remunerazione... Continua...
Nasdaq ad un passo dal conseguimento di un obiettivo di grande rilevanza strategica. Al pari del rapporto fra oro e petrolio (GOR), sensibile nel lungo periodo a multipli ben definiti, anche il rapporto fra Nasdaq Composite e DAX tedesco nel tempo si è mosso in ossequio a soglie statiche ben determinate. Storicamente ha pagato comprare l'indice tecnologico americano... Continua...
Sulla carta, con tutti questi appuntamenti macro che ci attendono, la settimana si preannuncia interessante. Finora però il mercato sembra piombato in una condizione di letargo. Da un lato si registrano dati economici entusiasmanti, utili che battono le stime e condizioni tecniche floride. D'altro canto, la politica impone il suo dazio, e previene l'ottimismo sfrenato degli operatori. Continua...
L'indice di fiducia delle imprese calcolato dall'IFO Institute conferma le indicazioni negative anticipate dal CESI sin dalla fine del 2017. Estrema la differenza fra la componente Aspettative e quella Corrente: un dato che nel passato ha sentenziato importanti correzioni di rotta da parte dell'indice DAX della borsa di Francoforte. Segnato il destino del rapporto con il CAC40 francese. Continua...
Non si registrano grosse sorprese nel mercato azionario in questi giorni; e non si tratta soltanto di un modo di dire: ne ho le prove. Sono passati più di 100 giorni da quando lo S&P500 o il VIX hanno toccato il massimo o il minimo delle ultime 52 settimane. L'ultimo episodio simile risale a febbraio, quando il VIX schizzò sopra i 50 punti, per poi chiudere appena sotto i 40 punti. Continua...
«La stagione degli utili è ancora agli inizi, ma si parla un po’ ovunque di crescita degli EPS superiore al 20%. Proprio perché la notizia è arcinota, le borse non se ne curano. Difficilmente si ricorda un periodo in cui, dopo due trimestri dalla crescita dei profitti superiore al 20%, facciamo i conti con un indice poco più che positivo». Continua...
Il mercato è andato forte la settimana scorsa, con la prospettiva di un andamento esaltante degli utili, con le buone notizie provenienti dalla Cina, e con il recente superamento delle resistenze: lo S&P è alle prese con il massimo del 13 giugno coinciso con l'ultimo aumento dei tassi ufficiali da parte della Fed. Inizialmente i Tori sono stati respinti, con l'amministrazione Trump... Continua...
Nella narrativa corrente, il controverso presidente degli Stati Uniti passa per un nemico del commercio internazionale. Smantellatore di consuetudini e istituzioni radicate, per via delle minacce verbali a cui quasi mai è seguito atto concreto. Basti pensare che le misure finora approvate ed operative riguardano importazioni per 50 miliardi di dollari, e produrrebbero... Continua...
Siamo entrati nel terzo trimestre dell'anno: tipicamente il più fiacco per Wall Street. È l'unico quarto dell'anno a vantare una performance media negativa negli ultimi cinquanta e vent'anni. Si tratta certo di risultati su cui non si può appoggiare una strategia vera e propria. Per cui in questo articolo mi soffermerò su quanto occorso nella prima metà di questo 2018... Continua...
Si accende definitivamente il terzo "semaforo rosso" nella bear market checklist stilata da Citi. La banca americana ha esaminato tutti i parametri che si attivarono prima dei massimi del 2000 e del 2007: fondamentali, sentiment, stato di salute delle aziende, profittabilità e tassi di interesse. Lo scopo è quello di chiarire la permanenza di una condizione di fondo che rende ragionevole... Continua...