Mancano meno di sei mesi alle elezioni di medio termine. Saranno rinnovati tutti i seggi della Camera, e circa 1/3 dei seggi del Senato. Le previsioni indicano che i democratici faranno significativi passi in avanti; ma non mi volevo soffermare su questo. Oggi mi vorrei occupare dell'andamento più probabile da qui all'inizio di novembre. Sappiamo che solitamente... Continua...
Da anni fa notizia la crescita del cosiddetto "Margin Debt": l'indebitamento contratto dagli investitori con il proprio intermediario, con la finalità di comprare sul mercato azioni "a leva". In realtà la dinamica è fisiologica, perché riflette la contestuale crescita della capitalizzazione di mercato. Al solito, queste variabili sono rilevanti solo quando proposte in termini relativi... Continua...
Sono passati sette anni da quando la National Commission On Fiscal Responsibility and Reform (nota anche come Commissione Simpson-Boles) pubblicò il suo rapporto. L’ex senatore Alan Simpson di recente ha sottolineato che il debito pubblico è aumentato di 7 trilioni di dollari negli ultimi sette anni. L’accusa è netta: entrambi i partiti hanno abdicato alle rispettive responsabilità... Continua...
I principali indici hanno sperimentato un rimbalzo la passata ottava, assecondando la teoria che vede il mercato brillare, nelle settimane successive ad un FOMC che si conclude con un nulla di fatto sul fronte dei tassi di interesse. Al contrario, quando la Fed aumenta i tassi, come occorso lo scorso 21 marzo, il mercato maldigerisce la notizia. Alla fine, l'operato della banca centrale... Continua...
Abbiamo espresso diverse volte nel passato le ragioni per cui sul mercato azionario restiamo più ribassisti che mai. In poche parole, le nostre ragioni poggiano sugli effetti negativi della politica dei tassi ufficiali azzerati, sui tassi negativi in Europa e Giappone, e sulla transizione in atto dal Quantitative Easing al Quantitative Tightening. Senza considerare che il rapporto fra... Continua...
I Treasury di recente hanno fatto notizia, nel momento in cui lo yield del Decennale si è spinto oltre il 3.0%: per la prima volta da inizio 2014. I tassi di interesse a breve scadenza sono saliti ancor di più. Lo spread fra 10 e 2 anni si è ristretto al livello più contenuto dalla fine del 2007: subito prima del crash del 2008. Oggi mi soffermerò sulle conseguenze per il mercato... Continua...
Uno dei trade di lungo periodo, da tempo più profittevoli; consiste nel vendere la borsa tedesca e comprare la tecnologia americana, quando il rapporto fra Nasdaq e DAX scivola a 0.32 volte: a quel punto i rapporti di forza si ribaltano e premiano il listino di Times Square, penalizzando la borsa di Francoforte (malgrado al denominatore del citato rapporto compaiano i dividendi... Continua...
«Negli anni abbiamo imparato che la tendenza di maggio, e più in generale del semestre appena iniziato, è pesantemente condizionata da come ci si arriva, a questo sentito appuntamento stagionale. Quando a Wall Street il saldo annuale provvisorio risulta negativo, infatti, i sei mesi in questione hanno storicamente prodotto una performance media del -2.9%». Continua...
Il mercato continua ad essere simili a sé stesso: movimenti in un senso, poi nell'altro, che non conducono ad alcuna direzionalità. Al momento la chiusura dello S&P del 2017 agisce apparentemente da resistenza, perlomeno in termini di chiusura settimanale. Quantomeno le reazioni al rilascio degli utili stanno fornendo agli investitori l'opportunità di prendere profitto, grazie alle reazioni... Continua...
Che sta succedendo? Da due mesi le borse europee nel complesso fanno meglio dei gloriosi e celebrati listini nordamericani. Dopo tanti anni, gli investitori si erano persuasi ad una sottoperformance strutturale, motivata dalla diversa composizione settoriale – tanto tecnologia negli USA, pochissima in Europa; ove abbondano industrie decotte come quella bancaria – e conseguentemente... Continua...