La Brexit apre uno scenario di incertezze destinato a durare potenzialmente per non meno di due anni. Rischi, ma anche opportunità per gli investitori. La svalutazione della sterlina, probabile nel momento in cui il consistente deficit di bilancia corrente andrà finanziato senza poter disporre degli altrettanti ingenti flussi di investimento diretti... Continua...
La borsa di Francoforte è, assieme al Footsie inglese, la meno penalizzata da un primo semestre che certo non sarà ricordato con nostalgia dagli investitori. Eppure l'indice DAX si è già reso protagonista all'inizio dell'anno di una spiacevole violazione: quella della trendline che supportava tutto il rialzo in essere dal 2009. Poco male, non è questo il pattern... Continua...
Nei giorni immediatamente precedenti il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea, i sondaggi evidenziavano una sostanziale parità, ma i siti di scommesse si sbilanciavano propendendo per il "Remain". La prospettiva di una rimozione di questa incertezza ha spinto lo S&P a 2037 punti. La festa è finita però quando è arrivato... Continua...
(Registrazione del 17/06) Lo yuan continua a svalutarsi e contribuisce a rafforzare la deflazione nel resto del mondo. L'azionario americano limita le vendite con l'indice Standard & Poor's 500 che registra cali modesti mentre la volatilità sottolinea il nervosismo degli investitori. In Europa il ribasso si estende a tutte le società quotate. Nel Regno Unito... Continua...
È tempo di rispolverare i fondamentali. Le valutazioni di mercato, si sa, non sono propriamente cheap. C'è uno strumento, di immediata comprensione, che a cadenza regolare Citi propone ai suoi clienti: si tratta del cosiddetto "occhio di bue", che stima con una certa efficacia i ritorni prevedibili, sulla base di specifici classi di Price/Earnings (P/E). Continua...
Il Federal Open Market Committee (FOMC) ha riservato poche sorprese: nessuno si aspettava che la Fed aumentasse i tassi, e la signora Yellen non ha deluso. Immutata per quest'anno la proiezione dei tassi di interesse, mentre abbiamo assistito ad una revisione verso il basso per il 2017 e 2018, sulla scia del deludente dato sull'occupazione di maggio. Continua...
Che è successo ai banchieri centrali? balbettano, tentennano, nicchiano. Promettono quattro aumenti dei tassi ufficiali in un anno, poi due, poi almeno uno, poi si fanno condizionare dall’ultimo dato macro pervenuto come il più pollo dei trader, rimandando tutto al 2017 (e poi si vedrà). Giurano che mai, la nostra banca centrale non taglierà mai i tassi... Continua...
Si discute molto in questi giorni circa la condizione della curva dei rendimenti e il suo progressivo appiattimento. Oggi vorrei soffermarmi sull'andamento del mercato partendo da determinati livelli di differenziale. Il grafico in basso mostra la progressione delle diverse scadenze nell'ultimo paio di anni: si può notare come alcune scadenze brevi attualmente... Continua...
Non si parla d'altro. La possibilità che i destini di Regno Unito e Unione Europea si separino, tiene banco fra i desk dei gestori globali. Il rischio di Brexit è considerato il "tail risk" più consistente, stando al sondaggio mensile condotto da BoA Merrill Lynch; seguono il rischio che le misure di stimolo monetario adottate da BCE e BoJ falliscano nei propositi... Continua...
Wall Street sta per il momento snobbato le difficoltà della congiuntura economica segnalate dalla pendenza negativa del Citi Economic Surprise Index (CESI) degli Stati Uniti. Una divergenza che in un modo o nell'altro bisognerà ricomporre. Il Toro formalmente non è mai venuto meno: grazie alla provvidenziale tenuta del supporto... Continua...