La settimana di scadenze tecniche si è svolto secondo previsioni. Dopo i commenti al vetriolo degli esponenti della Fed, lo SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) si è spinto nell'intraday sotto i 204 dollari. È sceso fin quasi a quota 203, dove si erano ammassate cospicue posizioni in opzioni put. Ma alla fine di giovedì, ha chiuso oltre la soglia citata, rimanendovi... Continua...
Da quando la Fed ha iniziato a ventilare la possibilità di aumentare i tassi di interesse, la maggior parte delle borse mondiali ha svoltato verso il basso; o, quantomeno, ha smesso di crescere. Questo vale non soltanto per Wall Street, che pur ha visto passare un anno dal suo massimo storico; ma anche, se non soprattutto, per le borse internazionali, che... Continua...
Chi scrive è stato fra i primi ad ostentare un atteggiamento critico nei confronti dell’operato della Federal Reserve: sin da quando apparve evidente che la politica monetaria adottata provocò la “Grande Recessione”. Greenspan fu nel giusto quando nel 1996 riconobbe che il mondo era sprofondato in una “esuberanza irrazionale”, ma poi cambiò atteggiamento... Continua...
Fra mercati finanziari ed economia reale si è creata recentemente una discrepanza, che rischia di alimentate un corto circuito. Favoriti dalla fase di risk-off che ha contraddistinto tutti i mercati del rischio, i listini azionari mondiali hanno sperimentato un vistoso recupero da febbraio in poi; ben più vistoso della performance messa a segno dal mercato dei titoli... Continua...
A Wall Street lo S&P è passato in poco tempo dall'insidiare i massimi assoluti realizzati un anno fa, a scivolare venerdì in territorio negativo per il 2016. Il Down Volume adesso prevale sull'Up Volume, per cui in ottica di breve periodo la cautela deve essere massima. Ma c'è un mercato, che sto seguendo, che tuttora appare riluttante a sposare la tesi della partenza... Continua...
Siamo giunti alla settimana di scadenza mensile delle opzioni, e non è cambiato molto rispetto alla passata settimana, con le basi più attive che catalizzano le negoziazioni giornaliere. Le basi put 204 e 205 sullo SPY continuano a contenere il mercato, ma anche la base 205 call risulta molto consistente, per cui non ci sorprenderemmo se il mercato... Continua...
Questa scellerata politica monetaria non è stata confinata agli Stati Uniti. Il resto del mondo ha copiato gli USA, nonché il Giappone, che adotta una simile politica monetaria da 27 anni, con scarsi risultati: il mercato azionario domestico non ha più avvicinato i 39000 punti raggiunti dal Nikkei alla fine del 1989, e quota oggi circa 16700 punti. La Bank of Japan... Continua...
In principio fu la Bank of Japan. Che violò il sacro totem della politica monetaria, allargando il proprio bilancio a dismisura nel tentativo di vincere la trappola della liquidità: complice un sistema bancario gravato da crediti inesigibili – ricorda qualcosa?... – l’istituto di emissione nipponico acquistò tutto ciò che vantasse lontanamente un prezzo. Continua...
Ci risiamo: dopo un rally durato dieci settimane, lo S&P si blocca. È già successo dopo il minimo di ottobre 2014 - l'ultimo minimo dalla qualità tale da giustificare la logica del "buy on dips" - e poi dopo il bottom di agosto 2015: dieci settimane di rally, e poi lo stallo. Una prolungata quanto sterile congestione nel primo caso, una brusca inversione... Continua...
Con la scadenza delle opzioni di maggio a nove giorni da oggi, siamo entrati in un periodo in cui il mercato può risultare influenzato da fattori esogeni, in particolar modo quando si colloca a ridosso delle basi put. A tal proposito, lo S&P ha abbattuto la scorsa settimana due supporti collegati al mercato delle opzioni, scendendo fino a quota 2040 punti... Continua...