È stato già fatto notare come il mancato aumento dei tassi ufficiali da parte della Chair della Federal Reserve, non tolga che le condizioni finanziarie effettive negli Stati Uniti siano già restrittive. Il dollaro forte in particolare penalizza la crescita, e nelle proporzioni recenti, rappresenta di fatto uno se non due aumenti del Fed Funds rate da... Continua...
Secondo un vecchio adagio, ad un certo punto la liquidità diventa talmente scarsa da non riuscire a sollevare tutte le barche attraccate al molo. Così, mentre lo S&P migliorava di misura i suoi massimi assoluti, il mercato dei Corporate bond non confermava, flettendo vistosamente. L'aumento dei rendimenti è risultato particolarmente vistoso nel... Continua...
Alcune settimane fa abbiamo rilevato come lo S&P500 abbia chiuso sotto alla media mobile a 20 mesi, di grande rilevanza storica. Dopo aver pubblicato i dati a supporto della nostra tesi, concludemmo evidenziando che gli accresciuti rischi non comportavano una probabilità assoluta. La storia suggerisce come una chiusura da parte... Continua...
Ogni trimestre, gestori di fondi e altri istituzionali devono rendere note le proprie posizioni. Per "window dressing" si intende la pratica con cui i gestori comprano alla fine del mese le azioni che meglio hanno performato, in modo da dare l'impressione agli investitori che hanno agito bene; allo stesso modo, liquidano le azioni che hanno fatto peggio... Continua...
Le condizioni finanziarie effettive negli Stati Uniti hanno assunto proporzioni davvero restrittive. Insomma: al di là di un simbolico aumento del costo ufficiale del denaro, famiglie imprese fanno i conti con una maggiore pressione fiscale, con un aumento dei tassi sui Corporate bond e con una contrazione in termini annuali della base monetaria. Continua...
I mercati azionari reagiscono in modo scomposto dopo che la Federal Reserve ha deciso di posporre il rialzo dei tassi di interesse in America, aggiungendo preoccupazioni sulla crescita globale. Le Borse europee registrano il maggiore ribasso delle ultime due settimane, confermando la fragilità mostrata ad agosto. Lo Standard & Poor's 500... Continua...
Chi ha detto che la borsa si muove per conto proprio, slegata dai fondamentali? la verità è opposta: fra performance di Wall Street e andamento del ciclo economico statunitense sussiste da anni un'intima correlazione, che precede l'attivismo della banca centrale, e perdura tuttora, in tempi di disimpegno (?) dal Quantitative Easing. Continua...
Il brusco rallentamento cinese, i mal di pancia dei membri del direttorio della Fed; ma anche il nuovo dibattito politico circa il raggiungimento del tetto del debito federale e la turbolenza delle materie prime, stanno condizionando pesantemente l'umore dei gestori globali. Al punto che soltanto una esigua percentuale di essi dichiara oggi di essere... Continua...
La settimana passata abbiamo esaminato le implicazioni storiche di una chiusura sotto la media mobile a 20 mesi da parte dello S&P500. In genere, nei mesi successivi si assiste sempre ad un ispessimento della volatilità, con una probabilità scarsa di registrare una variazione positiva a distanza di dodici mesi. Ciò non toglie che le probabilità siano sempre... Continua...
Lo S&P di recente ha formalizzato la quarta correzione - una contrazione superiore al 10% dal massimo - dal crash del 2008. I precedenti tre ripiegamenti si rivelarono delle ottime opportunità di ingresso. Che anche stavolta vada così, o meno, resta da vedersi. Ai fini di questo articolo, ammettiamo che il minimo di fine agosto sia definitivo... Continua...