Siamo giunti negli Stati Uniti a sei aumenti dei tassi ufficiali dalla fine del 2015. Le aspettative variano da ulteriori due, se non tre aumenti per quest'anno; e altrettanti nel 2019. Molti osservatori iniziano a temere che questo inasprimento monetario possa condurre ad un'inversione della curva dei rendimenti, ad una recessione e ad un bear market. Se però osservassimo la questione... Continua...
Malgrado i tentativi dell'amministrazione Trump, il deficit commerciale degli Stati Uniti si allarga: a febbraio il disavanzo ha raggiunto i 582 miliardi di ollari. Si tratta in termini assoluti dello squilibrio più consistente degli ultimi nove anni. Ed è un bene: non solo perché la differenza negativa fra esportazioni ed importazioni si traduce in impulso all'Export del resto del mondo... Continua...
Il rallentamento dell'attività economica procede. Gli indicatori congiunturali, come l'Economic Surprise Index calcolato da Citi, puntano da tempo verso il basso. E i PMI manifatturieri registrano questa tendenza: il Global PMI di JP Morgan è in calo per il terzo mese di fila e si attesta ai minimi degli ultimi sei mesi. C'è da preoccuparsi? L'esame dei PMI delle principali economie... Continua...
Dal punto di vista macro, il tasso di interesse è il costo opportunità che si sostiene per rimandare a domani i consumi di oggi: se i tassi aumentano, cresce l'appeale del risparmio e si riduce quello della spesa per consumi e investimenti. Di converso, se i tassi si riducono, famiglie ed imprese non troveranno un valido incentivo - ceteris paribus - per accantonare liquidità, e si concederanno... Continua...
Anche se la Fed sta aumentando il ritmo mensile del disimpegno dal programma di acquisti noti come "QEn" (i tre round di Quantitative Easing); la Bank of Japan sta acquistando sempre meno titoli, e la Banca Centrale Europea fra poco più di sei mesi porrà fine al suo APP; la base monetaria, vale a dire, lo stock di moneta in circolazione, rimane considerevole; perlomeno... Continua...
Se non abbiamo fatto male i conti, con quello corrente la l’espansione economica iniziata a metà 2009 ha raggiunto ora il 104esimo mese di anzianità. Quasi un record di longevità, se si considera che i precedenti 22 cicli espansivi, certificati dal National Bureau of Economic Research dal 1900 ad oggi, soltanto due volte sono durati di più. Ad aprile, la corrente ripresa salirà al... Continua...
La ripresa dirompente mette a tacere le Cassandre che, non avendo previsto il boom economico, adesso cercano di rifarsi una verginità prevedendo la prossima recessione. Tanto, per la legge dei grandi numeri, prima o poi qualcuno ci riuscirà e passerà alla storia come grande guru. A noi interessa capire quando si profilerà all'orizzonte una recessione, perché questo serve per... Continua...
Non accenna a ridursi il rumore attorno alla possibilità - peraltro, non così scontata - che la curva dei rendimenti presto si "inverta", anticipando uno scenario poco brillante per l'economia americana, e a ruota per il mercato azionario. Peraltro, chi formula questa denuncia, si è ben guardato dall'invitare a comprare azioni quando la curva dei rendimenti era invece ripida. Continua...
Gli investitori sono nervosi. Hanno goduto di una espansione economica dalla temperatura ideale: né troppo calda, né troppo fredda. Abbastanza robusta da favorire la crescita dei profitti aziendali, abbastanza moderata da indurre le banche centrali ad analoga moderazione nella normalizzazione della politica monetaria. A 101 mesi, la corrente ripresa risulta... Continua...
Sono adorabili quelli che, avendo ignorato la ripresa economica degli ultimi 100 mesi, adesso cercano in tutti i modi di persuaderci circa l’imminenza di una recessione. Accantonate le speranze che l’esaurimento del programma di acquisti negli Stati Uniti potesse rappresentare una doccia gelida per il ciclo economico – essendo ormai passati tre anni dall’ultima volta che la Fed... Continua...