Il dibattito negli Stati Uniti è tutto incentrato sulle prossime elezioni presidenziali, e sulla possibilità che poco dopo la Federal Reserve intervenga nuovamente - o meno - sul livello ufficiale del costo del denaro. Nel frattempo però gli indicatori macroeconomici forniscono segni di saturazione della corrente congiuntura economica. Continua...
Che succede alla macchina economica americana? la signora Yellen e l'intero direttorio della Fed manifestano da tempo un atteggiamento ondivago, ora promettendo un imminente inasprimento della politica monetaria, ora rimandando sine die la decisione sui tassi di interesse. Il problema è che, sebbene il tasso di disoccupazione sia sceso... Continua...
Fa discutere la massiccia revisione degli ultimi quattro anni delle rilevazioni mensili di Ordini Durevoli negli Stati Uniti. La riscrittura dei dati, secondo alcuni, minaccerebbe di impattare sul PIL effettivo degli USA; e non conforta molto la seconda lettura della crescita economica nel Q1. Tuttavia penso che per avere un'idea della probabilità di recessione... Continua...
La redditività delle aziende USA continua a deteriorarsi. Il primo trimestre 2016 non è andato granché bene, con gli utili per azione delle compagnie dello S&P500 risultati in calo (-2%) anche con l'accorgimento di escludere i profitti delle società energetiche, a loro volta in caduta libera. Ciò avrà l'effetto di ridurre ulteriormente i profitti complessivamente... Continua...
La creazione di buste paga nel mese di aprile ha deluso le aspettative degli economisti, come spesso accade negli Stati Uniti da un po' di tempo a questa parte. Non che il dato giungesse a sorpresa: l'andamento disastroso dei profitti aziendali - non soltanto delle società quotate in borsa - anticipa di diversi mesi l'andamento degli investimenti in... Continua...
L'economia globale continua a soffrire della persistente revisione al ribasso delle stime di crescita. Un trend doloroso, in essere da diversi anni, e che ritarda il momento in cui opportunamente si potrà discutere di meglio redistribuire le risorse generate; perché prima andrebbero create, quelle risorse. Anche per l'anno corrente e per il 2017 si assiste... Continua...
È un mondo di bassa inflazione. Malgrado gli sforzi della Banca Centrale Europea (o forse proprio a causa di essi?!) l'andamento dei prezzi al consumo misurato dal CPI swap rate si è accartocciato da dicembre in poi, e fa fatica a mantenersi sopra l'1% annuale: ben distante dal target del 2% fissato da Francoforte. In USA l'inflazione ha rialzato la testa... Continua...
A quasi sette anni dalla conclusione ufficiale della Grande Recessione negli USA, i nodi al pettine non sono ancora stati sciolti: in alcune aree il deleveraging ha compiuto incoraggianti progressi; ma il debito totale, lungi dal ridursi, è addirittura cresciuto. La "cura dimagrante" non ha interessato tutte le pieghe del settore privato, mentre il settore pubblico... Continua...
Molti tranquillizzano circa la prospettiva di una imminente recessione negli Stati Uniti, puntando il dito nei confronti della curva dei rendimenti: «guardate che mai una recessione negli USA è intervenuta in presenza di un differenziale positivo fra scadenze lunghe e scadenze brevi», come si registra in questo momento. Storicamente, questo è senz'altro vero... Continua...
In passato abbiamo messo in guardia circa il rischio di un bear market deflazionistico globale, accompagnato da una recessione negli Stati Uniti e, probabilmente, in tutto il mondo. Crediamo che la previsione si stia realizzando, e ci terrà occupati per tutto il resto dell’anno e per almeno parte del 2017. Due settimane fa il settimanale Barron’s ha pubblicato... Continua...