È un caso che i mercati finanziari occidentali da anni facciano meglio dei listini emergenti? certo che no! come spiegato in tutti questi anni, gli EM sono attanagliati da problemi strutturali che l'imminente (??) decisione di aumentare i tassi americani esaspererà soltanto, con l'immancabile flusso di ritorno di capitali verso le economie sviluppate che... Continua...
Un aspetto su cui ci vorremmo soffermare riguarda la convinzione che la deflazione non sarà circoscritta agli Stati Uniti. Come si ricorderà, la deflazione parte dall’eccesso di debito e di investimenti, il che genera eccesso di capacità produttiva e debolezza del pricing power. Questa combinazione letale conduce ad inflazione. Continua...
Abbiamo concluso il precedente intervento, dedicato alla deflazione, descrivendo i livelli di supporto e di resistenza del mercato, e concludendo che la borsa abbatterà presto i supporti. Siamo sempre dell’idea che vi siano consistenti margini verso il basso. In questo intervento cercheremo di spiegare perché la deflazione ci accompagnerà per anni... Continua...
Per quanto concerne la deflazione, le materie prime si sono rivelate “il canarino nella miniera”. Ricordate quando ne parlammo per la prima volta, nel 1999, quando nessuna aveva idea di cosa fosse la deflazione, e ci chiedeva se mai volessimo parlare di “inflazione”? adesso quella preoccupazione risulta condivisa, con tutte le commodity che... Continua...
È dal 1999 che mettiamo in guardia i nostri lettori circa la minaccia apportata dalla deflazione, e le implicazioni negative che essa comporta per il mercato azionario. Il processo parte da un eccesso di indebitamento e di investimenti che conducono ad un eccesso di capacità produttiva e ad un indebolimento del pricing power. Il passo successivo... Continua...
Di tanto in tanto l'immancabile economista della domenica cerca di indovinara la prossima recessione, per compensare una carriera che negli ultimi sei anni è stata compromessa da chiamate macro e borsistiche quantomeno discutibili. Non discuto sul fatto che il corrente ciclo espansivo è maturo, ma per convincerci che una recessione... Continua...
Ad essere benevoli, si direbbe che le previsioni di crescita del PIL da parte della Fed siano anemiche: per l'anno in corso si proietta un'espansione dell'1.9%, seguita dal 2.55% atteso nel 2016 e dal 2.3% nel 2017. In diverse occasioni abbiamo affermato che la ripresa successiva alla Grande Recessione è stata la più fiacca dopo... Continua...
Malgrado gli auspici, le famiglie americane non stanno impiegando i consumi i risparmi provenienti dal calo dei prezzi dell’energia: la propensione alla spesa e al risparmio rimangono quelle della recessione. I consumi ad aprile sono rimasti invariati, mentre nei mesi precedenti sono cresciuti dell’1.1, 0.6, 0.85 e 0.9 percento... Continua...
L'economia americana non accenna a ripartire. Sono lontani i tempi in cui si pronosticava una crescita superiore al 2% nei primi due trimestri dell'anno. Al centro dell'attenzione la dinamica interna: la spesa per consumi delle famiglie sperimenta ad aprile il tasso di crescita annuale più contenuto dal 2008-2009, quando la... Continua...
Sembra che la Federal Reserve abbia risolto il problema di salvare gli Stati Uniti dalla Grande Recessione, mediante tre primarie politiche monetarie. Hanno iniziato con la politica del tasso d’interesse zero (ZIRP), per sei anni, poi sono passati a tre round di Quantitative Easing (QE) per portare il bilancio dell’istituto di emissione... Continua...