A quasi sette anni dalla conclusione ufficiale della Grande Recessione negli USA, i nodi al pettine non sono ancora stati sciolti: in alcune aree il deleveraging ha compiuto incoraggianti progressi; ma il debito totale, lungi dal ridursi, è addirittura cresciuto. La "cura dimagrante" non ha interessato tutte le pieghe del settore privato, mentre il settore pubblico... Continua...
Molti tranquillizzano circa la prospettiva di una imminente recessione negli Stati Uniti, puntando il dito nei confronti della curva dei rendimenti: «guardate che mai una recessione negli USA è intervenuta in presenza di un differenziale positivo fra scadenze lunghe e scadenze brevi», come si registra in questo momento. Storicamente, questo è senz'altro vero... Continua...
In passato abbiamo messo in guardia circa il rischio di un bear market deflazionistico globale, accompagnato da una recessione negli Stati Uniti e, probabilmente, in tutto il mondo. Crediamo che la previsione si stia realizzando, e ci terrà occupati per tutto il resto dell’anno e per almeno parte del 2017. Due settimane fa il settimanale Barron’s ha pubblicato... Continua...
Al momento il modello previsionale di AGE Italia stima una probabilità del 25% che l'economia americana stia per entrare in recessione. Può darsi. A questo punto però non mi spiego come mai i rendimenti dei Treasury siano collassati agli attuali livelli. Trovo invece eloquente, per capire dove stia andando l'economia americana, esaminare... Continua...
Una delle tendenze globali di cui economisti, analisti ed investitori devono tenere conto; è il deleveraging in atto dalla crisi del 2008, e tuttora in essere. Famiglie, imprese e governi tentano di risparmiare, per smantellare lo stock di debito accumulato negli "anni belli"; e questo, se a livello singolo è virtuosismo puro, a livello globale ha una fondamentale... Continua...
Da più di un anno assistiamo ad una riduzione del tasso di utilizzo della capacità produttiva degli impianti delle aziende USA. Ciò suggerisce la probabilità che la spesa per investimenti si riduce ulteriormente: perché aggiungere nuova Capex, se gli impianti esistenti sono utilizzati soltanto al 76.5% della capacità potenziale? Il problema è che... Continua...
Gli sceneggiatori del prossimo episodio della “trilogia” dedicata alle memorie di Bridget Jones sanno giocare d’astuzia: hanno rivelato che sono previsti ben tre finali alternativi e che nessuno del cast sa ancora se il cuore della paffuta signorina Jones troverà amore e serenità definitivi.Fatte le dovute proporzioni, crediamo che nemmeno... Continua...
Ormai non c’è più tempo per tornare indietro: il dado è tratto e, dopo almeno tre anni di discussioni, è iniziata la normalizzazione della politica monetaria americana. Che non si tratti di un aumento isolato, ma del primo di una serie, lo si desume chiaramente dall’ulteriore rialzo dei rendimenti sulla parte breve della curva dei rendimenti... Continua...
Mentre la signora Yellen si accinge ad aumentare i tassi di interesse USA, per la prima volta in quasi dieci anni, in alcuni segmenti dell'economia americana si scorgono segnali di surriscaldamento che tipicamente precedono le contrazioni del ciclo. Mi riferisco in particolare al "financing gap" aziendale, vale a dire la differenza fra la... Continua...
La cocente delusione rappresentata ieri dall'ISM Index è soltanto l'ultima di una serie di sorprese negative registrate a livello macro nelle ultime due settimane abbondanti negli Stati Uniti. L'Economic Surprise Index (CESI), in costante recupero dalla seconda metà di maggio in poi, ha svoltato verso il basso prima della metà di novembre. Continua...