Ne è passato da tempo da quando, all'inizio dell'anno, il PIIGS Index - che raggruppa in maniera equiponderata gli indici delle borse di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia ed Irlanda - abbatté la trendline di sostegno che congiungeva tutti i minimi crescenti fatti registrare dalla fine del 2012 in avanti. Questo, dopo aver disegnato un potenziale doppio massimo... Continua...
Uno dei motivi per cui un anno fa consigliammo di uscire dalle borse europee, preferendo loro il listino newyorkese, si basava sui fondamentali: il rapporto fra il Price/Earning del MSCI Euro e il P/E della borsa americana si era impennato a livelli ingiustificabili; e si attestava a ben più di una deviazione standard rispetto alla media degli ultimi quindici anni. Continua...
Da quando la Fed ha iniziato a ventilare la possibilità di aumentare i tassi di interesse, la maggior parte delle borse mondiali ha svoltato verso il basso; o, quantomeno, ha smesso di crescere. Questo vale non soltanto per Wall Street, che pur ha visto passare un anno dal suo massimo storico; ma anche, se non soprattutto, per le borse internazionali, che... Continua...
In principio fu la Bank of Japan. Che violò il sacro totem della politica monetaria, allargando il proprio bilancio a dismisura nel tentativo di vincere la trappola della liquidità: complice un sistema bancario gravato da crediti inesigibili – ricorda qualcosa?... – l’istituto di emissione nipponico acquistò tutto ciò che vantasse lontanamente un prezzo. Continua...
L'andamento del mercato azionario europeo per certi versi ricorda da vicino quanto occorso lo scorso autunno: quando un tentativo di miglioramento del massimo precedente si risolse a novembre in un insuccesso; una falsa rottura, una "trappola per Tori" che fu seguito da un mesto ritorno verso nuovi e ulteriori minimi. Ad accomunare le due esperienze... Continua...
Non si può negare che la partecipazione al rialzo sia diventata ora corale. Nel paniere del DAX30 tedesco, ieri sera, ben 28 società quotavano oltre la propria media mobile a 50 giorni. Soltanto due società su trenta insomma non sono in uptrend, sotto questa prospettiva. Che vuol dire? vuol dire che se tutte sono già in rialzo, e se soltanto due possono... Continua...
Il rialzo dei listini azionari delle ultime settimane ha compiuto in alcuni casi autentici prodigi. Come negli Stati Uniti, dove lo S&P è passato nel primo quarto dell'anno da una perdita a doppia cifra rispetto al 2015, ad un saldo annuale positivo. Basti a tal proposito rilevare come, dal 1928 ad oggi, questa circostanza riuscita una sola altra volta... Continua...
L'ultimo Fund Manager Survey (FMS) di Merrill Lynch suggerisce un interessante trade differenziale - quest'anno è stato ricchissimo di segnalazioni in spread, come è noto. Si parte dal confronto fra due settori della borsa europea, risultanti gettonatissimi sul lato long e sul lato short. In modo particolare, il 37% degli intervistati si dichiara in sovrappeso... Continua...
Malgrado la Banca Centrale Europea proceda nel programma di espansione monetaria, la moneta in circolazione "M1" vede calare il tasso di espansione annuale. Domani conosceremo il dato di gennaio, ma già alla fine di dicembre si scorge una tendenza interessante: al netto della variazione dei prezzi al consumo, e soprattutto dell'assorbimento di moneta... Continua...
Ormai l'argomento del giorno è diventato il prossimo referendum nel Regno Unito, e la possibilità che i sudditi di Sua Maestà escano dall'Unione Europea. I mercati finanziari ci credono: la sterlina è scesa ai minimi degli ultimi quindici mesi, e la borsa di Londra paga questa eventualità con un vistoso derating. Trovo interessante proprio l'esame del rapporto fra il Price/Earnings... Continua...