Chi scrive è stato fra i primi ad ostentare un atteggiamento critico nei confronti dell’operato della Federal Reserve: sin da quando apparve evidente che la politica monetaria adottata provocò la “Grande Recessione”. Greenspan fu nel giusto quando nel 1996 riconobbe che il mondo era sprofondato in una “esuberanza irrazionale”, ma poi cambiò atteggiamento... Continua...
Fra mercati finanziari ed economia reale si è creata recentemente una discrepanza, che rischia di alimentate un corto circuito. Favoriti dalla fase di risk-off che ha contraddistinto tutti i mercati del rischio, i listini azionari mondiali hanno sperimentato un vistoso recupero da febbraio in poi; ben più vistoso della performance messa a segno dal mercato dei titoli... Continua...
A Wall Street lo S&P è passato in poco tempo dall'insidiare i massimi assoluti realizzati un anno fa, a scivolare venerdì in territorio negativo per il 2016. Il Down Volume adesso prevale sull'Up Volume, per cui in ottica di breve periodo la cautela deve essere massima. Ma c'è un mercato, che sto seguendo, che tuttora appare riluttante a sposare la tesi della partenza... Continua...
Questa scellerata politica monetaria non è stata confinata agli Stati Uniti. Il resto del mondo ha copiato gli USA, nonché il Giappone, che adotta una simile politica monetaria da 27 anni, con scarsi risultati: il mercato azionario domestico non ha più avvicinato i 39000 punti raggiunti dal Nikkei alla fine del 1989, e quota oggi circa 16700 punti. La Bank of Japan... Continua...
Ci risiamo: dopo un rally durato dieci settimane, lo S&P si blocca. È già successo dopo il minimo di ottobre 2014 - l'ultimo minimo dalla qualità tale da giustificare la logica del "buy on dips" - e poi dopo il bottom di agosto 2015: dieci settimane di rally, e poi lo stallo. Una prolungata quanto sterile congestione nel primo caso, una brusca inversione... Continua...
Il completamento del terzo round di Quantitative Easing è coinciso con la formazione di un massimo che si sta rivelando difficile da superare. Le oscillazioni dello S&P500 sono risultate estremamente volatili dalla fine del 2014. In effetti, dopo la conclusione del primo QE nel 2010, del QE2 nel 2011 e dell’Operation Twist nel 2012, il mercato è salito... Continua...
Spesso si sente parlare di questo "CESI", il misuratore delle sorprese macro derivanti dal confronto fra i dati economici attesi dagli analisti, e quelli effettivamente pubblicati dalle agenzie governative e pubbliche. Il fatto è che effettivamente questo importante indicatore risulta la stima migliore, oltretutto disponibile su base quotidiana, dell'andamento... Continua...
Una delle eredità più brillanti dell'amministrazione Obama, sarà il ritorno del tasso di disoccupazione a livelli che non si registravano dalle presidenze Bush e Clinton. Sorvolando sulla qualità dei posti di lavoro generati, bisogna capire se l'attuale tendenza può essere perpetuata, o se si scorgano nuvole all'orizzonte. Uno dei metodi più immediati per capirlo... Continua...
Da quasi un anno e mezzo c'è una nota commodity che riesce sistematicamente ad anticipare i punti di svolta dell'indice S&P500. Il che è abbastanza strano, perché siamo abituati a pensare che le materie prime abbiano una correlazione inversa con l'andamento del mercato azionario. Eh, no: non si tratta del petrolio, che rispetto allo S&P ha una correlazione... Continua...
Ho soltanto un problema con il mercato azionario americano: la sua valutazione. In questo caso suggerisco di non soffermarsi sul Price/Earnings comunemente reso noto; che risulta distorto dalla presenza di pochissime società, molto pesanti (leggasi: Apple), che distorcono il valore finale del rapporto. Meglio soffermarsi sul P/E mediano, che... Continua...