Sulle bacheche elettroniche professionali capita in questi giorni di leggere gustose schermaglie fra trader di differente nazionalità. Ad esempio: “Avete una valuta da Terzo mondo”, sfottono gli americani, alludendo al crollo verticale della sterlina. Roba che ricorda il “cruzeiro” brasiliano dei tempi andati, prima che arrivasse il Real. Continua...
Siamo stati in splendida solitudine, lo scorso agosto, quando caldeggiamo l'acquisto di azioni aurifere, eventualmente coprendo l'esposizione con la contestuale vendita di oro. Per inciso questa strategia ha fatto parte da inizio anno della nostra asset allocation, fornendo un contributo determinante alla sopraperformance finora conseguita. Ma ora la... Continua...
È tempo di rispolverare i fondamentali. Le valutazioni di mercato, si sa, non sono propriamente cheap. C'è uno strumento, di immediata comprensione, che a cadenza regolare Citi propone ai suoi clienti: si tratta del cosiddetto "occhio di bue", che stima con una certa efficacia i ritorni prevedibili, sulla base di specifici classi di Price/Earnings (P/E). Continua...
Non si parla d'altro. La possibilità che i destini di Regno Unito e Unione Europea si separino, tiene banco fra i desk dei gestori globali. Il rischio di Brexit è considerato il "tail risk" più consistente, stando al sondaggio mensile condotto da BoA Merrill Lynch; seguono il rischio che le misure di stimolo monetario adottate da BCE e BoJ falliscano nei propositi... Continua...
Wall Street sta per il momento snobbato le difficoltà della congiuntura economica segnalate dalla pendenza negativa del Citi Economic Surprise Index (CESI) degli Stati Uniti. Una divergenza che in un modo o nell'altro bisognerà ricomporre. Il Toro formalmente non è mai venuto meno: grazie alla provvidenziale tenuta del supporto... Continua...
Alla luce degli utili ufficialmente riportati negli ultimi dodici mesi, e a fronte di una quotazione dello S&P500 a 2100 punti, otteniamo che il mercato quota a circa 24 volte i profitti. Per dirla in altri termini, se aveste un’azienda che realizza profitti annuali per 100.000 dollari all’anno al netto delle tasse, e un giorno arrivasse qualcuno che ve ne offre 2.4 milioni... Continua...
Da un paio di settimane a questa parte, in concomitanza con il balzo più recente dello S&P500; le società USA di migliore qualità - sotto il profilo fondamentale - sono tornate a primeggiare a Wall Street. Una buona notizia, in apparenza: se non fosse che tutto il rialzo sperimentato da febbraio in poi è stato condotto dalle società di minore qualità. Continua...
Se mai da qui partisse un nuovo bull market; voglio dire, se lo S&P500 superasse il massimo di un anno fa, il Dow Jones si spingesse sopra i 18.000 punti e il Nasdaq quota 5 mila; quale settore potrebbe risultare trainante? forse il Biotech? Per rispondere a questa domanda, mi sono servito di un fondamentale parallelo storico: quello con tutte le... Continua...
Nel momento in cui scriviamo questo commento lo S&P500 si colloca a 2099 punti, a poco più dell’un percento dal massimo storico. Per cui pensiamo che sia il momento giusto per discutere se il mercato sia caro o conveniente rispetto agli standard storici. Quando gli investitori esaminano questa problematica, di solito confrontano le quotazioni di mercato... Continua...
La spesa per consumi è largamente preponderante nell'economia americana; anche dopo anni di deleveraging. Soprattutto in borsa, si misura con attenzione l'andamento del settore Retail: perché, si argomenta, se le società dei beni di consumo languono, il mercato non potrà non risentirne. L'allarme è giustificato più che mai in queste settimane... Continua...