Fino al 1° agosto, nei casi in cui il FOMC non aumentava i tassi in occasione di una riunione ufficiale, a fronte di un registrato pessimismo da parte degli investitori alla vigilia della riunione; il mercato azionario americano vantava una probabilità dell'83% di crescere il mese successivo; in media, del +2.4%. All'inizio del mese scorso la Fed ha rispettato le attese... Continua...
Malgrado un costante flusso di cattive notizie riguardanti la bilancia commerciale, la curva dei rendimenti, la stagionalità negativa e la crisi della Turchia, il mercato ha dimostrato di essere immune dai condizionamenti negativi macro. Gli operatori si sono concentrati sulla stagione degli utili e sull'ottimo dato del PIL del secondo trimestre, che ha consentito allo S&P di... Continua...
L'approssimarsi di un nuovo mese coincide con un evento rilevante dalla prospettiva degli investitori: una nuova riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), braccio operativo della Federal Reserve. Generalmente il mercato azionario performa bene nelle settimane successive alla riunione del FOMC che non produce aumento dei tassi di interesse. Così, se il passato si ripeterà... Continua...
La buona notizia è che quest'anno Wall Street è salita nel 58% dei giorni passati dall'inizio dell'anno. È un dato impressionante, che colloca il 2018 al 13esimo posto dal 1950. L'aspetto spiacevole invece è che questi up day hanno registrato un saldo medio piuttosto contenuto, e una performance complessiva di circa il 5%. Combinando le due informazioni, si scorge... Continua...
Sulla carta, con tutti questi appuntamenti macro che ci attendono, la settimana si preannuncia interessante. Finora però il mercato sembra piombato in una condizione di letargo. Da un lato si registrano dati economici entusiasmanti, utili che battono le stime e condizioni tecniche floride. D'altro canto, la politica impone il suo dazio, e previene l'ottimismo sfrenato degli operatori. Continua...
Non si registrano grosse sorprese nel mercato azionario in questi giorni; e non si tratta soltanto di un modo di dire: ne ho le prove. Sono passati più di 100 giorni da quando lo S&P500 o il VIX hanno toccato il massimo o il minimo delle ultime 52 settimane. L'ultimo episodio simile risale a febbraio, quando il VIX schizzò sopra i 50 punti, per poi chiudere appena sotto i 40 punti. Continua...
Il mercato è andato forte la settimana scorsa, con la prospettiva di un andamento esaltante degli utili, con le buone notizie provenienti dalla Cina, e con il recente superamento delle resistenze: lo S&P è alle prese con il massimo del 13 giugno coinciso con l'ultimo aumento dei tassi ufficiali da parte della Fed. Inizialmente i Tori sono stati respinti, con l'amministrazione Trump... Continua...
Siamo entrati nel terzo trimestre dell'anno: tipicamente il più fiacco per Wall Street. È l'unico quarto dell'anno a vantare una performance media negativa negli ultimi cinquanta e vent'anni. Si tratta certo di risultati su cui non si può appoggiare una strategia vera e propria. Per cui in questo articolo mi soffermerò su quanto occorso nella prima metà di questo 2018... Continua...
La settimana breve inframezzata dalla Festività dell'Indipendenza è stata un successo per i Tori, con lo S&P500 spintosi oltre i 2740 punti, riducendo in tal modo la possibilità che si concretizzi il testa e spalle ribassista a cui abbiamo accennato la passata settimana. Sembra che il solito schema di un mercato piatto nelle settimane successive ad una riunione del FOMC in cui... Continua...
Trovo interessante una circostanza maturata la scorsa settimana, a proposito della scadenza delle opzioni settimanali sullo SPY, il popolare ETF sullo S&P500. Il rimbalzo del mercato dai minimi ha comportato la scadenza senza valore di una valanga di opzioni put, al pari di un consistente numero di opzioni call dalle basi troppo elevate: 275, 279 e 280 dollari. Continua...