La settimana breve appena conclusa non ha prodotto un allungo per il mercato, come paventato, a causa dello scarso potenziale da ricoperture relative alla scadenza delle opzioni put. Al contempo, la base 209 dell'opzione put sullo SPY ha agito da supporto, alla vigilia della seduta cruciale di venerdì, e anche dopo il rilascio del dato. Alla fine lo S&P si è mosso molto poco, in assenza... Continua...
Nel momento in cui scriviamo questo commento lo S&P500 si colloca a 2099 punti, a poco più dell’un percento dal massimo storico. Per cui pensiamo che sia il momento giusto per discutere se il mercato sia caro o conveniente rispetto agli standard storici. Quando gli investitori esaminano questa problematica, di solito confrontano le quotazioni di mercato... Continua...
Uno dei motivi per cui un anno fa consigliammo di uscire dalle borse europee, preferendo loro il listino newyorkese, si basava sui fondamentali: il rapporto fra il Price/Earning del MSCI Euro e il P/E della borsa americana si era impennato a livelli ingiustificabili; e si attestava a ben più di una deviazione standard rispetto alla media degli ultimi quindici anni. Continua...
Dopo aver difeso con successo quota 204 dollari in occasione della scadenza mensile di due settimane fa, lo SPY è salito fino alla parte superiore del trading range a 210 dollari. In ciò cogliendo di sorpresa gli operatori, con le posizioni in essere sulle opzioni put raddoppiate rispetto a quelle in call man mano che ci si è avvicinati alla scadenza. Continua...
La spesa per consumi è largamente preponderante nell'economia americana; anche dopo anni di deleveraging. Soprattutto in borsa, si misura con attenzione l'andamento del settore Retail: perché, si argomenta, se le società dei beni di consumo languono, il mercato non potrà non risentirne. L'allarme è giustificato più che mai in queste settimane... Continua...
La settimana di scadenze tecniche si è svolto secondo previsioni. Dopo i commenti al vetriolo degli esponenti della Fed, lo SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) si è spinto nell'intraday sotto i 204 dollari. È sceso fin quasi a quota 203, dove si erano ammassate cospicue posizioni in opzioni put. Ma alla fine di giovedì, ha chiuso oltre la soglia citata, rimanendovi... Continua...
Da quando la Fed ha iniziato a ventilare la possibilità di aumentare i tassi di interesse, la maggior parte delle borse mondiali ha svoltato verso il basso; o, quantomeno, ha smesso di crescere. Questo vale non soltanto per Wall Street, che pur ha visto passare un anno dal suo massimo storico; ma anche, se non soprattutto, per le borse internazionali, che... Continua...
Chi scrive è stato fra i primi ad ostentare un atteggiamento critico nei confronti dell’operato della Federal Reserve: sin da quando apparve evidente che la politica monetaria adottata provocò la “Grande Recessione”. Greenspan fu nel giusto quando nel 1996 riconobbe che il mondo era sprofondato in una “esuberanza irrazionale”, ma poi cambiò atteggiamento... Continua...
Fra mercati finanziari ed economia reale si è creata recentemente una discrepanza, che rischia di alimentate un corto circuito. Favoriti dalla fase di risk-off che ha contraddistinto tutti i mercati del rischio, i listini azionari mondiali hanno sperimentato un vistoso recupero da febbraio in poi; ben più vistoso della performance messa a segno dal mercato dei titoli... Continua...
A Wall Street lo S&P è passato in poco tempo dall'insidiare i massimi assoluti realizzati un anno fa, a scivolare venerdì in territorio negativo per il 2016. Il Down Volume adesso prevale sull'Up Volume, per cui in ottica di breve periodo la cautela deve essere massima. Ma c'è un mercato, che sto seguendo, che tuttora appare riluttante a sposare la tesi della partenza... Continua...